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Le osservazioni sulla discarica Valsamoggia disponibili sul sito del Comune di Savignano sul Panaro

Le osservazioni sulla discarica Valsamoggia disponibili sul sito del Comune di Savignano sul PanaroSono disponibili nel sito del Comune di Savignano sul Panaro le osservazioni dell’amministrazione sul progetto di discarica di Rio Vulpazza nel Comune di Valsamoggia, corredate da tre studi scientifici dedicati agli impatti sull’ambiente.

Cliccando al tema “ambiente” poi “discarica Valsamoggia” è possibile scaricare le osservazioni e gli studi, inviati nei giorni scorsi alla Regione e Arpae.

«Come abbiamo  detto sin dall’inizio – sottolinea il sindaco di Savignano sul Panaro Enrico Tagliavini – troviamo impensabile l’idea di far nascere una discarica in un posto fragile e meritevole di tutela come un bacino calanchivo e il fatto che durante la conferenza di servizi nessuno si sia esposto a favore di questo progetto ci fa ben sperare. In questi mesi – aggiunge Tagliavini – sembrava arrivassero solo rassicurazioni da ogni parte politica e non, ma siamo fortemente convinti che siano necessarie anche tante informazioni tecniche per contrastare un progetto così colossale e per poter mettere, una volta per tutte, una pietra su questa vicenda, perché per noi sarà una vera vittoria solo quando davvero saremo sicuri che lì nulla di simile si potrà mai costruire».

Tagliavini sottolinea, inoltre, la collaborazione di enti e professionisti per supportare il Comune, evidenziando che tutti questi studi dimostrano come la localizzazione proposta da Unirecuperi per una discarica per rifiuti speciali e amianto «amplifichi in maniera significativa i rischi ambientali connessi alla realizzazione dell’intervento, rendendo l’impatto ambientale conseguente non sostenibile e non eliminabile, neanche con l’adozione delle migliori scelte progettuali possibili».

I tre studi scientifici, acquisiti dal Comune nell’ambito dell’iter del  “Procedimento autorizzatorio unico regionale”, riguardano, il primo, l’impatto sull’inquinamento atmosferico, curato dal Cnr-Isac (Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima) e realizzato da Silvia Trini Castelli, con il contributo di Paolo Bonasoni e Piero Malguzzi; il secondo prende in esame la gestione dei rifiuti contenti amianto, a cura del Cnr-Ismar (Istituto di scienze marine) e realizzato da Luca Gasperini; il terzo studio analizza, invece, gli aspetti geologici, geotecnici, idraulici, sismici e di stabilità del progetto, a cura del geologo Marco Roli.