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Contro il disagio giovanile a Modena azioni integrate e progetto pilota

Contro il disagio giovanile a Modena azioni integrate e progetto pilotaContro il disagio giovanile un Tavolo di coordinamento, interventi integrati con Terzo settore, volontariato, scuole e Forze dell’Ordine e un progetto pilota per il centro storico. Sono le richieste principali che il Consiglio comunale rivolge all’Amministrazione approvando, nella seduta di mercoledì 20 novembre, la mozione sul contrasto alla solitudine dei ragazzi e a fenomeni di microcriminalità, a partire dall’avvio di Tavolo di coordinamento e confronto. Il documento, presentato da Pd, Avs e Movimento 5 stelle, è stato approvato con il voto a favore anche di Spazio democratico, quello contrario di Fratelli d’Italia e l’astensione di Lega Modena.

Respinta, invece, la mozione presentata da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega Modena e Modena in ascolto che chiedeva di rispondere al fenomeno della dispersione scolastica con l’attuazione del Decreto Caivano e coinvolgendo le imprese del territorio per percorsi di formazione rivolti ai ragazzi. Il documento è stato respinto con il voto a favore dei proponenti (assente il gruppo Modena in ascolto) e quello contrario di Pd, Avs, Spazio democratico e Movimento 5 stelle.

Illustrando la mozione approvata, Vittorio Reggiani (Pd) ha ricordato alcuni indirizzi forniti dal Consiglio comunale nella precedente legislatura in risposta alla diffusione, anche a Modena, di fenomeni di fragilità giovanile e di gruppi coinvolti nella microcriminalità. In particolare, sono state menzionate due mozioni del 2021 e del 2024, a prima firma Pd, e una terza, depositata a fine mandato dal Movimento 5 stelle, in cui si evidenziava che di fronte a tali problematiche, derivanti soprattutto da precarietà abitativa e mancanza di luoghi di aggregazione, la risposta non può essere solo securitaria. Occorre, infatti, in un’ottica più ampia, coinvolgere sempre più, oltre a scuole, enti locali e servizi sociali, anche i diversi soggetti del territorio con competenze educative e di animazione della città, come peraltro prevede il servizio di Educativa di strada, rinnovato nel 2022, per due anni, con aumento di risorse e con progetti di interventi integrati multisettoriali. Evidenziando quindi l’importanza di chi opera quotidianamente con i giovani e può quindi agire su di essi favorendo un’esperienza educativa positiva, la mozione sottolinea la necessità di aggiornare costantemente strumenti e linguaggi delle politiche giovanili, sostenendo ulteriormente quelle associazioni che già operano sul territorio, ma spesso in condizioni di precariato e insicurezza.

Il documento chiede perciò di avviare un percorso di co-programmazione per creare un sistema integrato di interventi rivolti alle fragilità dei giovani, tra cui azioni di prevenzione, contenimento e cura dei comportamenti aggressivi, anche attraverso la progettazione di spazi aggregativi e di svago e l’avvio di un progetto pilota per il centro storico. Si chiede, in particolare, di avviare il percorso coinvolgendo Amministrazione e Terzo settore, a partire da un tavolo di coordinamento e confronto sulle esperienze in corso, in cui scambiare e condividere informazioni, con associazioni, Polizia locale, Forze dell’Odine e scuole. Infine, il documento chiede di convocare una commissione Servizi in prossimità della scadenza dell’incarico del progetto Educativa di strada per discutere del rinnovo e dello stato di avanzamento di quanto proposto nella mozione.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia), illustrando la mozione poi respinta, ha evidenziato come l’Emilia-Romagna, secondo un report ministeriale 2023, sia la prima regione del nord per dispersione scolastica. Sottolineando quindi l’esiguo numero di accessi allo sportello Orientamento del servizio comunale Memo, dedicato proprio alla prevenzione di tale fenomeno, la consigliera ha parlato della necessità dell’Ente di adottare altre iniziative. Il documento pertanto chiedeva all’Amministrazione l’attuazione del Decreto Caivano che, coinvolgendo dirigenti scolastici e sindaci, prevede anche punizioni per chi reitera inadempienze verso l’obbligo formativo, ma anche l’attivazione di sinergie con realtà imprenditoriali del territorio per strutturare percorsi di formazione professionale rivolti a ragazzi in uscita dalla scuola secondaria di primo grado, previsti peraltro dal Sistema regionale Istruzione e Formazione professionale, che rispondano a effettive esigenze occupazionali. La mozione, inoltre, chiedeva di convocare una commissione per approfondire il tema della formazione, prevedendo la partecipazione di ForModena, società impegnata proprio in servizi educativi e di formazione dei giovani.