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Sport, musica, ambiente e guerre, i temi al centro di 14 produzioni tra film e audiovisivi sostenute dalla Regione con 750mila euro

Sport, musica, ambiente e guerre, i temi al centro di 14 produzioni tra film e audiovisivi sostenute dalla Regione con 750mila euroSport, musica, ambiente. E poi storie d’amore, fragilità e guerre. Sono alcuni dei temi toccati dai 14 tra film e audiovisivi che la Regione ha sostenuto e promosso. L’elenco delle opere è stato approvato dalla Giunta regionale, che ha assegnato contributi per 750mila euro.

I 14 nuovi progetti sono stati selezionati attraverso un bando sulla produzione cinematografica e audiovisiva destinato a imprese con sede o unità locale in Emilia-Romagna, cofinanziato dai Fondi europei del Programma regionale Fesr 2021-2027.
Rientrano nella selezione due film, nove documentari, tre cortometraggi. Il valore complessivo delle opere è di quasi 14 milioni di euro, con un impatto sul territorio che sfiora i 7 milioni di euro.

Le produzioni selezionate

Le opere spaziano dal documentario della casa di produzione Tiwi moka, con la m minuscola che svela la storia dell’oggetto più comune nelle case degli italiani a Small Boss con Rotacismo, che segue il viaggio alla ricerca dell’identità di Riccardo, nato con la sindrome di Treacher Collins che comporta malformazioni al volto e problemi di udito.

Il grande fiume e gli equilibri del suo ecosistema sono al centro di Via Po, del produttore  Filandolarete, mentre lo sport è protagonista di due documentari: il primo, diretto da Giangiacomo De Stefano con Sonne Film, è Ago, su Giacomo Agostini leggenda del motociclismo azzurro negli anni 60 e 70; il secondo è Imola 1994, sfiorando il mito di Mammut, con la regia di Francesco Merini, che racconta il tragico incidente di Formula 1 a Imola del 1994 in cui perse la vita Ayrton Senna.

La musica è al centro di due documentari: Sono solo canzonette sulla vita del cantautore Edoardo Bennato, di Stefano Salvati con Daimon Produzioni. Rock sotto l’assedio, la musica oltre la guerra, prodotto da Lullabit torna al 1995 quando, durante l’assedio di Sarajevo, un fotografo bolognese e un filmaker scoprono un mondo rock underground.

Kine con Un ritorno affronta il tema del colonialismo nel ventennio fascista con Romano Ismani, giornalista che nel 1938 parte per un reportage dall’Etiopia e si scontra con la realtà africana.

La scelta di Georges il cuoco, produzione Terratrema, mette al centro l’amore per una donna e per un luogo. E così lo chef francese Georges Cogny decide contro ogni convenienza di vivere e lavorare in un borgo dell’appennino emiliano spopolato dall’emigrazione.

Sayonara produce il cortometraggio Il velo dei sensi dove Irene, Eugenio e Massimiliano sono immersi in un universo di suoni, superfici, sapori e odori, suggerendo nuove possibilità di rappresentare la realtà.

In Storta/Twisted Rodaggio racconta la storia di una dodicenne outsider di provincia, con una diagnosi di scoliosi e un busto correttivo da portare 16 ore al giorno.

Pongo con Le ore blu presenta Bruno, allevatore emiliano che spera che il figlio Pavel, soldato arruolato nell’esercito ucraino e disperso, stia fuggendo per tornare da lui.

Tra i lungometraggi c’è La principessa delle acque di Michele Fasano che con la sua Sattva Film racconta la storia di Ramandeep e Prem che rifiutano il matrimonio combinato e organizzato dai genitori.

Dopo il successo di Est, i tre giovani cesenati Pago, Rice e Bibi in Tornando a Est si rimettono in strada per raccontare un altro viaggio dopo la caduta del muro di Berlino, fatto di equivoci e intrighi internazionali. Produce Stradellest, dirige Antonio Pisu.

I nuclei di valutazione

I Nuclei di valutazione, coordinati da Fabio Abagnato, responsabile di Emilia-Romagna Film Commission, sono composti da Marco Cucco, ricercatore senior e direttore del Master in Management del Cinema e dell’Audiovisivo dell’Università di Bologna e Sandra Campanini, Presidente Fice Emilia-Romagna.