Un piano di contrasto all’invasione delle cavallette. La Regione lo ha presentato alle amministrazioni locali romagnole interessate, con l’obiettivo di sostenere gli interventi e di avviare collaborazioni sul monitoraggio e i trattamenti.
La base della strategia, che coinvolge agricoltori ed enti locali ma punta anche alla generalità dei cittadini, è l’individuazione tempestiva dei luoghi di nascita delle cavallette, le “grillare”, e l’intervento con trattamenti insetticidi biologici.
Allo scopo sarà utilizzato un insetticida bio che ha recentemente ottenuto dal ministero della Salute l’autorizzazione per l’impiego contro le cavallette sui campi di erba medica.
Questo trattamento rientra nei punti dell’accordo con cui la Regione dà una mano ai vari territori interessati. Il sostegno economico e tecnico regionale andrà alle amministrazioni comunali che hanno aderito al piano di contrasto attraverso diverse azioni: tramite i bollettini fitosanitari settimanali saranno date indicazioni sulle modalità di contrasto e sarà previsto un rimborso fino al 50% del costo che i Comuni sosterranno direttamente o tramite agricoltori professionali per gli interventi localizzati.
La strategia regionale punta ad un contenimento delle cavallette nelle prime fasi del loro sviluppo, per cui verranno finanziati gli interventi eseguiti entro il mese di giugno.
Le infestazioni delle cavallette e il piano regionale
Tra fine maggio e metà giugno sono previste le prime nascite delle cavallette dei prati (Calliptamus italicus) nelle fasce collinari e pedecollinari romagnole. In considerazione dei forti problemi che questi insetti hanno provocato all’erba medica e quindi all’economia delle aziende che operano nelle aree interne della Romagna e della necessità di organizzare tempestivamente le più opportune tecniche di contenimento, il settore Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna ha tenuto un incontro con i Comuni del territorio interessati per condividere il piano di contrasto.
Interventi mirati realizzati quando le cavallette sono ancora piccole, prive di ali e concentrate su piccole superfici, evitano una successiva dispersione di questi insetti sul territorio e limitano e danni alle coltivazioni.
L’intento della Regione è di fare rete con enti locali e agricoltori: prime sentinelle dell’ecosistema, in particolare nelle zone collinari fragili e meno coltivate nei cui terreni le cavallette proliferano.
Tra le azioni del piano, anche un volantino con le indicazioni per riconoscere le “grillare” dove si riproducono le cavallette e i riferimenti nel territorio a cui i cittadini, non solo residenti ma anche turisti domenicali, potranno rivolgersi per inviare segnalazioni e coordinate geografiche. In questo modo sarà possibile individuare precocemente i focolai e intervenire in tempi strettissimi e su piccole superfici.
Nei casi in cui le aziende agricole non avessero a disposizione le attrezzature idonee per eseguire il trattamento che necessita anche del patentino fitosanitario, le amministrazioni comunali potranno intervenire direttamente o attraverso unità mobili individuate per la lotta alle cavallette.