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Fiom Cgil sullo sciopero di oggi, giovedì 11 aprile 2024

Fiom Cgil sullo sciopero di oggi, giovedì 11 aprile 2024Dopo lo sciopero dello scorso 21 febbraio proclamato successivamente alla strage di lavoratori in un cantiere a Firenze, con la morte di 5 operai, CGIL e UIL hanno proclamato un ulteriore sciopero, questa volta “preventivo” per la giornata dell’11 aprile e inserito in un percorso generale di mobilitazione.

Drammaticamente alla vigilia di questo sciopero si è consumata l’ennesima carneficina. Questa volta presso la centrale Enel di Suviana, sull’Appennino Bolognese, con l’attuale morte di 5 lavoratori cui si aggiungono altri 2 attualmente ancora dispersi. Questa volta, però, l’omicidio si è consumato in un sito di Stato, dove i lavoratori dovrebbero sentire ancor di più la sicurezza della propria condizione di lavoro e di diritti.

L’ennesima strage che parla di appalti e subappalti, di manutenzioni e investimenti, se non mancati sicuramente ritardati, e che richiama a responsabilità prima di tutto il Governo, che dovrebbe assumere ogni comportamento volto a tutelare tutti i giorni lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini (ovviamente nell’accezione più amplia e inclusiva del termine).

E invece, dopo la strage di Firenze dal Governo non sono arrivati provvedimenti in grado di porre un argine al dramma cui ogni giorno assistiamo.

Adesso come ieri è il momento di dire basta a questa strage continua, in cui lavoratrici e lavoratori sono trattati al pari di qualsiasi fattore di produzione.

Dopo lo sciopero generale dell’intera giornata di oggi 11 aprile pretendiamo interventi concreti da parte del Governo e continueremo a rivendicare nei confronti di qualsiasi datore di lavoro, pubblico o privato che sia, investimenti in salute e sicurezza per i lavoratori. Perché deve passare chiaramente il concetto che la SICUREZZA COSTA, ma che questo costo non deve sempre essere pagato dalle lavoratrici e dai lavoratori.

Lo sciopero per i Metalmeccanici dell’Emilia Romagna è assolutamente riuscito, con migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno incrociato le braccia, bloccato le fabbriche (con picchi di adesione fino al 95%) e riempito piazze e cortei.

Tra questi, importanti le manifestazioni di Bologna, con oltre 15.000 partecipanti e la presenza, tra gli altri, di rappresentanti delle Istituzioni scesi in piazza al fianco del Sindacato di Modena, con un corteo che ha paralizzato per oltre un’ora la Via Emilia, e di Reggio Emilia, che grazie alla grande partecipazione ha permesso di trasformare un presidio in un corteo che ha bloccato la città.