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Centri estivi 2024, per il settimo anno consecutivo la Regione conferma il sostegno alle famiglie per il pagamento delle rette e stanzia 7 milioni di euro

Centri estivi 2024, per il settimo anno consecutivo la Regione conferma il sostegno alle famiglie per il pagamento delle rette e stanzia 7 milioni di euro
Autore – Copyright: Roberto Brancolini

L’estate è alle porte, le scuole chiudono: mancano meno di tre mesi, molte famiglie si stanno già organizzando tra periodi di vacanza e settimane in cui i genitori lavoreranno e i figli andranno nei Centri estivi. Tornano, intanto, per il settimo anno consecutivo, i contributi della Regione Emilia-Romagna a sostegno dei costi di frequenza: 7 milioni di euro di “bonus rette”.

“Anche per il 2024 viene confermato l’impegno della Giunta ai nuclei familiari che optano per i Centri estivi- commentano gli assessori Igor Taruffi (Welfare) e Vincenzo Colla (Lavoro)-. Un sostegno concreto per conciliare i tempi di vita e di lavoro, soprattutto delle donne, e per favorire l’accesso a un servizio educativo, didattico e ricreativo di qualità per bambini e ragazzi”.

È stato dunque confermato, con una delibera, l’impegno con lo stanziamento di 7 milioni di euro, provenienti dalla nuova programmazione di fondi europei Fse plus per l’inclusione sociale. Risorse che verranno ripartite tra i Comuni e le Unioni comunali dell’intero territorio, e saranno rivolte a famiglie (anche affidatarie) con figli dai 3 ai 13 anni (17 se con disabilità certificata), quindi nati dal 2011 al 2021 in cui uno, in caso di famiglie monogenitoriali, o entrambi i genitori risultino occupati e residenti in Emilia-Romagna. I genitori potranno contare su un contributo massimo di 300 euro a figlio, nel limite di 100 euro a settimana, per la frequenza ai Centri estivi. I contributi concorreranno alla copertura totale o parziale, in funzione del costo effettivo, della rata di frequenza settimanale.

Potranno chiedere il bonus anche le famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono in cassa integrazione, mobilità o disoccupati, purché abbiano sottoscritto un Patto di servizio, quale misura di politica attiva del lavoro (strumento utilizzato dai Centri per l’impiego per formalizzare un accordo con disoccupati e occupati sul progetto per l’inserimento lavorativo o la partecipazione a un percorso formativo). Infine, potrà essere presentata richiesta nei casi in cui anche un solo genitore sia impegnato in modo continuativo in compiti di cura, se nel nucleo familiare è presente una persona con disabilità grave o non autosufficiente.

Nel 2023 sono stati 27.758 i bambini e ragazzi che hanno usufruito del sostegno regionale; un dato in aumento rispetto al 2022, che ha visto l’erogazione di 24.466 contributi.