Si è chiusa da tre giorni, ma l’energia liberata dalla XIII edizione di Màt è ancora nell’aria e l’auspicio degli organizzatori è che non si sopisca mai, almeno fino alla prossima edizione prevista dal 19 al 26 ottobre 2024, in modo da tenere sempre alta l’attenzione sul tema della salute mentale.
In otto giorni Màt ha portato a Modena e provincia oltre 90 tra convegni accreditati, appuntamenti artistici e culturali, teatro, sport, cinema e momenti di confronto attivo e partecipato tra i diversi protagonisti della salute mentale dell’intero territorio nazionale e oltre.
Le presenze sono state oltre 5mila tra eventi live e da remoto (più di 3.600 persone in presenza, circa 1.400 collegamenti per gli streaming) a certificare ancora una volta quanto sia sentito il tema e quanto viva sia la comunità allargata di Màt, capace anche in questa edizione di tessere relazioni e mobilitare nuove energie, oltre a quelle già consolidate negli anni.
Protagonismo degli utenti, rinnovamento dei servizi alla luce delle nuove normative, eliminazione delle contenzioni, gruppi di auto- mutuo aiuto, attenzione ai nuovi diritti dell’abitare e del benessere delle nuove generazioni colpite dai traumi della pandemia e della guerra, sono stati al centro del dibattito, tra riflessioni profonde e un clima di festa e amichevole complicità.
“La malattia mentale, di fronte agli utenti e ai familiari che si organizzano per promuovere eventi culturali e di sensibilizzazione, smette di essere un tabù per la comunità: il disagio diviene piuttosto una condizione attraversabile, “che può colpire tutti”, dalla quale si può uscire facendo affidamento sulle risorse professionali e solidaristiche presenti sul territorio – sottolinea Fabrizio Starace, psichiatra, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Modena e Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (Siep) – Nel corso delle varie edizioni, Màt ha costituito sempre più il momento culminante in cui assumono visibilità i progetti personalizzati di inclusione sociale e i progetti collettivi di cittadinanza attiva, rivolti a utenti che quotidianamente arricchiscono il lavoro clinico e terapeutico dei servizi di salute mentale, conferendogli ampiezza di respiro e di prospettiva. Più in generale, l’iniziativa si colloca all’interno di un’azione che va così a modificare la rappresentazione sociale dei disturbi mentali e incide sull’espressione stessa della domanda di salute mentale da parte della popolazione”.
L’anno prossimo Màt torna dal 19 al 26 ottobre 2024 per una nuova e mai scontata edizione in cui confermare la sua mission di vero e proprio “laboratorio di comunità”.