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Analisi Lapam Confartigianato su quasi 4mila imprese, nel primo semestre 2023 il fatturato segna un -2,5%

Analisi Lapam Confartigianato su quasi 4mila imprese, nel primo semestre 2023 il fatturato segna un -2,5%«L’aumento dei costi provoca danni in termini di mercato alle nostre imprese e più in generale stiamo assistendo a fenomeni molto preoccupanti in termini di export: la brusca frenata della Germania, mercato interconnesso con quello italiano e in particolare con il nostro comparto dell’automotive e della meccanica, rappresenta un problema per il nostro export. Il Governo deve agire concretamente e mettere in campo azioni importanti per contrastare questi aumenti, altrimenti le realtà imprenditoriali locali subiranno cali importanti».

Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, mostra preoccupazione analizzando i dati elaborati dall’ufficio studi dell’associazione relativi al fatturato del primo semestre 2023. Su un campione di 3.850 imprese associate, l’ufficio studi Lapam Confartigianato ha analizzato un calo pari al 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Suddividendo il campione in base ai sei principali macrosettori di attività, le costruzioni risultano essere il comparto con il calo di fatturato più marcato rispetto allo stesso periodo del 2022, registrando un -7,5%, dettato anche dal boom precedente dovuto ai bonus edilizi. Il comparto commercio e autoriparazione vede una diminuzione del 5,7%. Più accentuato il calo per il commercio all’ingrosso (-17,5%), mentre il commercio al dettaglio vede un -1,7%. In controtendenza invece il commercio di autoveicoli e motocicli e autoriparazione che segna un +12,8%. La manifattura, invece, osserva un -1,3% del valore del fatturato rispetto al primo semestre 2022. Nel dettaglio, per le imprese della fabbricazione di prodotti in metallo il calo risulta essere del 9%. Al contrario le imprese della confezione di articoli di abbigliamento vedono un deciso incremento (+9,1%) sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre la moda nel suo complesso segna un +10,9%. Le attività immobiliari segnano un -16,6%.
A segnare una variazione con segno positivo è il settore dei servizi alle persone che vede un +5,5% sul primo semestre 2022. Al suo interno, le altre attività dei servizi alla persona (acconciatori, estetisti e lavanderie) registrano un +7,9%. Tra i settori osservati è il comparto dell’alloggio e ristorazione a registrare l’incremento maggiore rispetto al primo semestre dell’anno precedente con un +12,9%. Trainano la crescita bar e ristoranti che superano del 13% i livelli del primo semestre 2022.
«Complessivamente – conclude il presidente Lapam Confartigianato Gilberto Luppi – la situazione impone una riflessione. Vediamo come il calo del fatturato coinvolga più alcuni settori rispetto ad altri, ma i dati parlano chiaro: le aziende hanno bisogno di aiuti strutturali e, anche e soprattutto, di una politica industriale vera, che al Paese manca da troppo tempo. I bonus a pioggia, per quanto possano aiutare a calmierare momentaneamente una situazione, non sono di certo la soluzione ai problemi degli imprenditori, che necessitano invece di sostegno e supporto concreti».