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16enne pakistano ucciso al Novi Sad: arrestato in Inghilterra un altro dei presunti autori

16enne pakistano ucciso al Novi Sad: arrestato in Inghilterra un altro dei presunti autoriIl 26 luglio scorso, la Polizia inglese, attraverso il Servizio di Cooperazione Internazionale di
Polizia, ha comunicato che il giorno precedente, in Inghilterra, è stato tratto in arresto il cittadino un pakistano di 23 anni, latitante, in esecuzione di Mandato d’Arresto Internazionale (T.A.C.A.) emesso il 7 luglio scorso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena su richiesta della Procura della Repubblica, perché gravemente indiziato di omicidio volontario e tentato omicidio, in concorso con due connazionali (un minorenne e un altro maggiorenne), in relazione alla morte, il 31 marzo scorso presso il Novi Sad, del 16enne di nazionalità pakistana, accoltellato ed ucciso, e del ferimento di altri due giovani connazionali maggiorenni, raggiunti con plurime coltellate.

Subito dopo la commissione dei gravissimi fatti, il maggiorenne e gli altri due complici erano fuggiti dalla città di Modena, rendendosi irreperibili. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Modena, avevano già consentito al G.l.P. del Tribunale di emettere, il 13 aprile 2023, un provvedimento di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato, dichiarando successivamente il suo stato di latitanza, ed emettendo nel mese di aprile un primo mandato di arresto europeo e successivamente nel mese di luglio un mandato di arresto per l’Inghilterra. Il 16 giugno scorso, l’incessante attività di ricerca degli indagati aveva già consentito alla Polizia Giudiziaria di rintracciare ed arrestare a Modena il complice minorenne.

I Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Modena, mantenendo il collegamento con le polizie di diversi Paesi attraverso il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, Unità F.A.S.T. della Divisione Sirene, avevano consentito di indirizzare le attività di ricerca del latitante in Inghilterra, collaborando con i colleghi inglesi, fino al rintraccio e alla cattura del 23enne latitante.

Sono state già avviate le procedure previste per l’estradizione dell’indagato e la consegna alle Autorità italiane.