Home Economia In risalita le imprese giovani Emiliano Romagnole

In risalita le imprese giovani Emiliano Romagnole

In risalita le imprese giovani Emiliano RomagnoleSeppur di poco, ma aumentano ancora le imprese giovanili. È quanto emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna.

Alla fine del primo trimestre 2023 le imprese attive giovanili emiliano-romagnole sono risultate 26.911 con un incremento di 231 unità (+0,9 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2022, soprattutto grazie all’aumento nelle costruzioni e nei servizi diversi dal commercio.
Al contrario, a livello regionale, le imprese non giovanili si sono ridotte (-1,4 per cento, -5.118 unità).
Il trend delle imprese giovanili è assai diverso se si considerano due sottoinsiemi non disgiunti: le imprese di giovani donne (giovanili e femminili) e quelle di giovani stranieri (giovanili e straniere). Le imprese femminili giovanili sono 7.025 pari al 26,1 delle imprese giovanili regionali. Sono concentrate in tre divisioni di attività: commercio al dettaglio (17,3 per cento), ristorazione (12,8 per cento) e servizi per la persona (14,1 per cento).
Nel trimestre in esame si è avuta una perdita di 111 imprese con una forte flessione tendenziale (-3,0 per cento) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Alla stessa data le imprese giovanili straniere sono risultate 7.615 pari al 28,3 delle imprese giovanili dell’Emilia-Romagna. Sono fortemente concentrate soprattutto nelle costruzioni (32,2 per cento), quindi in misura minore nel commercio al dettaglio (14,7 per cento), nella ristorazione (10,5 per cento) e nelle altre attività di servizi per la persona (5,0 per cento).
Nell’ultimo anno la crescita tendenziale delle imprese giovanili straniere ha sensibilmente accelerato (+2,7 per cento, +197 imprese).

I settori di attività economica.
Nel trimestre la consistenza delle imprese giovanili non è aumentata in tutti i macrosettori. L’incremento è stato determinato dalle costruzioni dove lo sviluppo è stato evidente (+6,5 per cento, +309 imprese), grazie soprattutto alla realizzazione di lavori specializzati (+270 unità, +5,1 per cento) e poi edifici (+5,1 per cento).
In seconda battuta dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+146 unità, +11,3 per cento), che è risultata la più consistente tra tutte le sezioni e nell’ambito della quale spiccano i notevoli incrementi delle imprese attive nella pubblicità e ricerche di mercato (+19,5 per cento, +78 unità) e di quelle delle attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale (+12,6 per cento, +44 unità). Con numeri inferiori e un passo più contenuto la crescita delle attività immobiliari (+7,7 per cento, +65 unità), che beneficiano di una ripresa del settore, e l’aumento delle altre attività dei servizi (+30 unità, +1,8 per cento), determinato dalle attività dei servizi alla persona (+48 unità, +3,2 per cento).

La dinamica è risultata positiva per l’insieme dei servizi diversi dal commercio (+124 imprese, +1,1 per cento) nei quali operano 11.289 imprese, ovvero il 41,9 per cento delle giovanili regionali.
Una nota dolente viene invece dal settore del commercio (-3,0 per cento, -194 imprese).
Considerando l’insieme dei servizi appare un rallentamento nei servizi di alloggio e ristorazione (-128 unità, -4,4 per cento). In flessione pure le attività di trasporto e magazzinaggio (-3,7 per cento, -23 imprese).
A fine marzo risultavano attive nell’industria 1.852 imprese giovanili pari al 6,9 per cento della base imprenditoriale giovanile. Si registra una perdita di 27 unità (-1,4 per cento) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La flessione è derivata dalle industrie della moda (-25 unità, -7,6 per cento), dovuta in particolare alle attive nelle confezioni (-21 unità, -8,4 per cento), e dell’alimentare (-17 unità, -7,8 per cento), oltre che da una flessione delle attività impegnate nella fabbricazione di prodotti in metallo (-14 unità, -2,9 per cento). Queste variazioni negative non sono state compensate dall’aumento delle attive nella riparazione, manutenzione e installazione di macchine (+18 unità, +6,8 per cento) e nell’industria del mobile (+13 unità, +6,8 per cento).

Infine, con un lieve incremento è proseguito ancora il recupero delle imprese giovanili attive nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+19 imprese, +0,8 per cento) salite a 2.350 pari all’8,7 per cento della base imprenditoriale giovanile.

La forma giuridica.
L’incremento delle imprese giovanili è principalmente da attribuire alle ditte individuali, (+374 unità, +1,8 per cento).
Le società di persone invece, non sono riuscite a invertire la tendenza negativa (-8,7 per cento, -132 unità): continua a incidere l’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata.

Negli ultimi dieci anni, mentre il rilievo delle società di capitale è quasi raddoppiato con un aumento di 7,6 punti percentuali, si sono quasi dimezzate le quote delle cooperative e consorzi, con un calo di sei decimi, e delle società di persone in diminuzione di 4,4 punti percentuali. Il peso delle ditte individuali invece si è ridotto solo di 2,6 punti percentuali.