Home Lavoro Violenze pronto soccorso Policlinico, FP/Cgil Modena: adesso basta!

Violenze pronto soccorso Policlinico, FP/Cgil Modena: adesso basta!

Violenze pronto soccorso Policlinico, FP/Cgil Modena: adesso basta!
Giulia Casamassima e Valerio Coviello Fp Cgil Modena

“Dopo anni di denunce, segnalazioni sui problemi di sicurezza dei lavoratori del Pronto Soccorso del Policlinico di Modena, richieste di intervento a tutela degli operatori sanitari impegnati in prima linea nella tutela della salute dei cittadini, lo scorso 12 giugno si sono ancora verificate violenze su operatori sanitari privi di alcuna tutela. È inaccettabile!”
Dure le parole di Valerio Coviello della Fp Cgil nei confronti dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena dopo gli atti di violenza che hanno coinvolto, la sera del 12 giugno, personale di Pronto Soccorso del Policlinico di Modena, operatori della vigilanza e utenza in attesa.

“Inoltre pur comprendendone lo spirito, proviamo sgomento per le dichiarazioni dell’Azienda Policlinico lette sulla stampa, in cui si ringraziano gli operatori per la professionalità e <lo spirito di sacrificio> – rincara Giulia Casamassima responsabile del Comparto Sanità della Fp Cgil di Modena – Speriamo non sia necessario ricordare all’Azienda Policlinico che <lo spirito di sacrificio> degli operatori non può essere contemplato tra gli strumenti di gestione degli episodi di violenza e non può colmare le carenze di sicurezza che andrebbero invece assicurate in un luogo così delicato ed intriso di tensioni, criticità e rischi. Gli operatori sanitari vanno tutelati e va garantita loro la possibilità di curare in sicurezza – continua Giulia Casamassima -Lo spirito di sacrificio degli operatori non può essere sostitutivo della presenza di un posto di polizia aperto h24 nei locali del Pronto Soccorso che gli operatori chiedono da anni, lamentando la presenza di un posto di polizia distante e aperto solo poche ore al giorno. L’Azienda provveda rapidamente!”

“Ciò che apprendiamo dai media – continua Coviello – è solo la punta di un iceberg. Per ogni episodio che diventa notizia ce ne sono tantissimi che non hanno la ribalta della cronaca,  che non sono annoverati tra i numeri sulle aggressioni al personale sanitario citati dall’Azienda a mezzo stampa. Gli operatori sanitari nella maggior parte dei casi, in uno spirito di comprensione delle tensioni che pervadono chi si reca in un Pronto Soccorso, non denunciano gli episodi di aggressioni verbali, offese, urla, sputi e minacce, episodi che non sono meno importanti e contribuiscono ad aumentare la preoccupazione dei lavoratori. Forse la gestione di quel particolare luogo di emozioni, tensioni, preoccupazioni, speranze che è il Pronto Soccorso potrebbe migliorare se l’Azienda decidesse di ascoltare con maggiore attenzione quanto da tempo segnalato dai suoi lavoratori. La Fp Cgil inoltre segnala da anni la necessità di affrontare il problema degli avventori che durante gli orari notturni si recano in ospedale per trovare un luogo dove passare la notte, prediligendo proprio la sala d’attesa del Pronto Soccorso. Questa è purtroppo l’espressione di un dramma sociale per il quale chiediamo di non voltare le spalle, ma che non può continuare ad abbassare i livelli di sicurezza, le priorità che l’azienda deve porsi sono la tutela dei suoi operatori e dei cittadini!”

“Nonostante la Fp Cgil – con campagne di sensibilizzazione, corsi rivolti agli operatori sanitari sulla gestione delle aggressioni, piattaforme di proposte discusse con le Aziende per ridurre questo rischio – abbia cercato di arginare il fenomeno, ancora oggi gli operatori dei Pronto Soccorso e di tutta la sanità pubblica stanno lavorando quotidianamente in condizioni di estremo disagio, con carichi di lavoro massacranti, continui rientri e rinuncia ai riposi, doppi turni e aggressioni all’ordine del giorno.

Le politiche scellerate di riduzione del finanziamento della sanità pubblica nell’ultimo decennio proseguite dal Governo Meloni, si stanno manifestando nel più prevedibile e pericoloso degli scenari. I tagli al personale, l’obiettivo di riportare le dotazioni organiche ai livelli pre-covid senza considerare quanto sia aumentata la richiesta di accesso alle cure e la complessità assistenziale stanno compromettendo la qualità dei servizi e allungando i tempi di accesso alle cure. Tutto ciò mette a rischio la cittadinanza e i lavoratori, che nelle mura dei Pronto Soccorso rischiano di diventare bersaglio delle tensioni e della frustrazione degli utenti.

È necessario invertire la rotta ed affrontare in modo strutturale i problemi che ormai si stanno cronicizzando nel Servizio Sanitario, sia in termini di sicurezza, di organici e di condizioni di lavoro dignitose.

Anche per questo – conclude la nota – la Cgil si mobiliterà con una manifestazione nazionale il prossimo 24 giugno per difendere la qualità, la vocazione pubblica e universalistica della nostra sanità”.