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A un anno dalla scomparsa di Antonio La Forgia, il ricordo nella raccolta dei suoi principali discorsi in Comune e Regione

A un anno dalla scomparsa di Antonio La Forgia, il ricordo nella raccolta dei suoi principali discorsi in Comune e RegioneUn politico estremamente raffinato, visionario e coraggioso. Un riformista in grado di vedere prima, e meglio di tanti altri, il futuro. E capace di tracciare la strada di un riformismo capace di guardare in primo luogo al rinnovamento delle istituzioni e del Paese. Ma anche un amministratore capace e lungimirante che poteva contare su una grande cultura personale.

È Antonio La Forgia, scomparso un anno fa, la cui figura sarà ricordata sabato 10 giugno a Bologna con la presentazione di un volume a lui dedicato: “Intellettuale nelle istituzioni” – Discorsi di Antonio La Forgia per il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna (1970-2005).

La pubblicazione sarà distribuita gratuitamente durante la presentazione.

All’appuntamento, previsto alle ore 10 nella Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio (piazza Galvani 1 a Bologna), interverranno il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, la presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti e l’autrice della prefazione Albertina Soliani. Durante la presentazione alcuni brani saranno letti da Marinella Manicardi.

“Lavoro, studio, impegno, in politica e nelle istituzioni- commenta il presidente Bonaccini-. Tre parole chiave che hanno segnato l’azione e la vita pubblica di Antonio La Forgia, forlivese di nascita e bolognese d’adozione, capace di tenere assieme, come quel trattino tra Emilia e Romagna, riformismo e passione che caratterizzano la nostra regione. Un protagonista della costruzione di un’Emilia-Romagna regione dalle solide fondamenta sociali e capace di guardare avanti, alla pari delle aree più all’avanguardia in Europa e nel mondo”.

“Ricordare Antonio La Forgia vuole dire celebrare la buona politica. Nei tanti ruoli che ha ricoperto al servizio della politica e delle Istituzioni, La Forgia- dice la presidente Petitti- è stato prima di tutto un grande innovatore. Con ironia sottile, una cultura di alto spessore, la capacità di intuire per tempo i problemi e abbozzarne le soluzioni. Sapeva fare politica con distacco e con passione, non faceva sconti a nessuno, ma non sapeva provare rancore. Era capace di empatia e di una capacità di dialogo che usava per raggiungere gli obiettivi che si proponeva. Scorrendo la sua biografia politica c’è un sostantivo che ricorre più frequentemente: curiosità, quella curiosità che gli ha permesso di compiere scelte coraggiose senza fermarsi al primo ostacolo”.

“Per chi come me appartiene ad un’altra generazione, Antonio La Forgia – ha aggiunto il sindaco Lepore -è un nome che evoca la capacità di tenere insieme concretezza amministrativa e visione alta della politica, che è lettura rigorosa della realtà e degli scenari che cambiano, prima ancora che azione. Il suo impegno, la sua storia di amministratore hanno lasciato un segno importante nelle nostre istituzioni, insieme ad intuizioni preziose che hanno contribuito a disegnare il ruolo che la nostra terra oggi esprime in Italia, in Europa e nel mondo. Un segno che oggi ritroviamo in questo volume, che attraverso i suoi discorsi ripercorre le tappe fondamentali del suo percorso, umano e politico”.

La Forgia è stato consigliere comunale di Bologna dal 1970 al 1977, assessore dal 1978 al 1990 e di nuovo consigliere comunale dal 1990 al 1995. Fu alla guida della Regione Emilia-Romagna dal 1996 al 1999, quindi presidente dell’Assemblea legislativa dal 2000 al 2005 e poi deputato della Repubblica.

Il volume
La pubblicazione raccoglie i principali discorsi di Antonio La Forgia nelle cariche istituzionali che ha ricoperto nel Comune di Bologna e nella Regione Emilia‑Romagna. Curata da Angelo Leggieri (Comune di Bologna) e Giovanni Taurasi (Regione Emilia‑Romagna), oltre alle presentazioni istituzionali, ha la prefazione di Albertina Soliani, mentre la parte biografica è stata realizzata da Mauro Felicori e Walter Vitali.
Hanno lavorato alla redazione del libro Francesca Bruni, Sergio Floriani, Anna Rita Iannucci, Maria Maugeri, Luca Palestini.
Gli interventi sono stati tratti dai verbali del Consiglio comunale conservati presso l’Archivio storico del Comune di Bologna e da quelli del Consiglio regionale conservati presso la Biblioteca legislativa della Regione Emilia‑Romagna.