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Un libro per ricordare “Chi era Roberto Serio”. Sabato la presentazione a Modena

Un libro per ricordare “Chi era Roberto Serio”. Sabato la presentazione a Modena“Chiedi chi era Roberto Serio” è il titolo del libro dedicato al giornalista e promotore culturale scomparso il 18 settembre del 2021, a 59 anni, che viene presentato sabato 20 maggio, alle 11, nel Cortile del Leccio, nel complesso di San Paolo a Modena. Intervengono l’assessore comunale alla Cultura Andrea Bortolamasi e i curatori del volume pubblicato da Incontri Editrice: l’amico di sempre Roberto Alperoli e le nipoti di Serio: Carolina e Cecilia Sanley. Partecipano l’attore Andrea Ferrari e il musicista Marco Baroni.

Il libro (Incontri Editrice) è un omaggio corale a Roberto Serio e contiene più di 60 testimonianze di amici, colleghi, familiari e persone che gli hanno voluto bene. Il volume propone anche “una scelta di suoi testi, articoli e scritti che – spiegano i curatori – danno la misura della sua forza espressiva e del suo talento irrequieto”.
Prima di approdare all’ufficio stampa del Comune, dove ha lavorato per una decina d’anni occupandosi soprattutto di cultura e turismo, oltre a curare il mensile dell’ente, Serio ha lavorato in quotidiani e periodici e, nei primi anni del 2000, era stato il direttore della redazione giornalistica di Modena radio city e del settimanale Vivo. Aveva guidato anche l’esperienza pilota dei free press del gruppo Espresso ed era impegnato nel direttivo dell’Associazione stampa modenese.
Alla professione giornalistica aveva affiancato, fin dagli anni Novanta, un’intensa attività nel campo della comunicazione pubblica, sviluppando esperienze in diversi enti locali, e si era occupato, con fantasia ed estro, anche di comunicazione pubblicitaria, collaborando nel corso del tempo con alcune delle principali agenzie del territorio.
I curatori del volume lo ricordano come un “giornalista curioso e appassionato, promotore culturale instancabile, attento alla molteplicità dell’esistenza e all’umanità dei luoghi che ha vissuto e raccontato, Roberto è stato un uomo generoso con una forte impronta civile e sociale”.