Sono 5.356 le istanze presentate nell’annualità corrente dal Sui, lo Sportello Unico per l’Immigrazione, che è per altro gravato anche dalle procedure arretrate relative agli anni passati e dalle difficoltà legate al passaggio dal vecchio al nuovo gestionale. A fronte del mancato rinnovo del contratto di lavoro di dieci dipendenti a tempo determinato, nell’Ufficio è composto da un funzionario, due operatori e una terza persona per tre giorni alla settimana grazie al protocollo d’intesa col Comune di Modena.
La situazione dello Sportello Unico per l’Immigrazione è stata illustrata in Consiglio comunale giovedì 23 marzo dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli rispondendo a un’interrogazione presentata da Antonio Carpentieri. Il capogruppo del Partito democratico ha ricordato come lo Sportello sia “indispensabile per i datori di lavoro nell’ottenere il nulla osta per le assunzioni e per il cittadino straniero che vuole richiedere il ricongiungimento familiare”. Facendo riferimento alla decisione del Ministero dell’Interno di non rinnovare i contratti dei lavoratori interinali addetti e, dall’altra parte, “alla grande necessità delle imprese del territorio di poter assumere”, l’istanza chiedeva “quali attività svolge lo Sportello per imprese e lavoratori e se appunto fosse confermata la notizia del mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato e di una possibile chiusura o comunque diminuzione dei servizi prestati”.
Il sindaco ha innanzitutto ringraziato la Prefettura per “il consueto spirito di collaborazione istituzionale” con cui ha fornito aggiornamenti sul tema annunciando inoltre che “in ragione delle numerose difficoltà rappresentate, la Prefettura ha richiesto ed ottenuto l’approvazione di un progetto nell’ambito dei finanziamenti del Fondo Asilo e Immigrazione, grazie al quale sino al 31 dicembre potrà contare sulla presenza di ulteriori risorse umane e supporto del personale prefettizio”. Inoltre, continua la Prefettura: “l’Ufficio sta profondendo tutti gli sforzi per continuare ad assicurare i servizi alla popolazione straniera, ai cittadini delle provincia di Modena e alle imprese del territorio, che ad oggi continuano ad essere erogati”.
Per quanto riguarda competenze e servizi erogati dall’Ufficio Unico per l’Immigrazione, delle 5.356 istanze presentate per l’annualità corrente, 939 sono relative a ricongiungimenti familiare e 3.421 (di cui 916 per lavoro subordinato stagionale) per ingresso nel territorio italiano di cittadini stranieri lavoratori (“flussi subordinati” secondo ex decreto legislativo 286/1998 e decreto ministeriale del 21/12/2021). Questa categoria comprende il lavoro stagionale e subordinato non stagionale, distinto in lavoro subordinato, conversioni del permesso di soggiorno da studio a lavoro subordinato o autonomo, conversioni da lavoro stagionale a subordinato, conversione dei permessi di soggiorno dei cittadini soggiornanti di lungo periodo nell’Ue a lavoro subordinato o autonomo.
Inoltre, nel totale delle istanze presentate, 104 sono per ingresso nel territorio italiano per lavoratori altamente specializzati (di cui 7 riguardanti i familiari); 18 sono istanze di conversione del permesso di soggiorno da studio a lavoro; 874 per effettuare test di conoscenza della lingua italiana e 300 di emersione dal lavoro irregolare (nel 2020 furono complessivamente 4.250).
Dopo la trasformazione in interpellanza, Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) ha sottolineato che “tutte le forze politiche dovrebbero intercedere su questa questione”. Ha quindi specificato che “il problema non può essere risolto dall’Amministrazione, ma al livello centrale” e ha ricordato un ordine del giorno della deputata del M5s Stefania Ascari approvato in Parlamento nell’ambito del decreto flussi: “C’è un impegno del Governo nel considerare l’opportunità di utilizzare le professionalità dei lavoratori interinali per supportare gli uffici e dare una mano su questa problematica”, ha affermato.
“I dati ufficiali riportati dal sindaco mostrano una situazione molto complessa”, ha affermato Antonio Carpentieri (Pd) che ha parlato di “lesione” del diritto soggettivo di persone che hanno deciso di vivere e lavorare a Modena. Il capogruppo ha anche specificato che il problema “lede pure il diritto di libertà economica delle nostre imprese che si vedono negare possibilità di utilizzare questi lavoratori in un ambito, come quello della manodopera, molto complesso”. Ha infine precisato che deve essere il ministro a “trovare una soluzione giuridica ed economica, nel rispetto dei lavoratori e delle imprese”.
Intervenendo al dibattito, il sindaco ha parlato di “segnali del Governo che non fanno ben sperare sulle politiche dell’immigrazione”. Per Muzzarelli è quindi “necessario, invece, provare a sollecitare e promuovere il tema dell’integrazione e della formazione per garantire lavoro alle persone e alle imprese”. Il sindaco, infine, ha preso l’impegno di scrivere nuovamente al ministro per chiedere una risoluzione.