«Ricordare le vittime modenesi della tragegia del New Mexico è un atto doveroso verso le nostre comunità e per tutti i nostri concittadini che un secolo fa emigrarono negli Stati Uniti in cerca di lavoro e riscatto. In quel disastro persero la vita 38 giovani modenesi, che oggi vogliamo ricordare, a distanza di un secolo da quella che resta una delle peggiori sciagure che colpì una miniera, troppo a lungo dimenticata anche dalle nostre autorità».
Con queste parole il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia ricorda il centenario della disgrazia avvenuta l’8 febbraio 1913 nella Stag Canyon Coal Mine di Dawson, nella contea di Colfax in New Mexico, dove un’esplosione fece 123 vittime, tra cui Luigi Cassai di Pievepelago e Santi Pacifico di Fiumalbo, e successivamente, una seconda esplosione, il 22 ottobre 1913, causò la morte di 263 persone, di cui per la maggior parte italiani e fra questi 38 giovani uomini dell’appenino modenese, in particolare 17 di Fiumalbo, 15 di Monfestino di Serramazzoni, tre di Pievepelago, due di Riolunato ed una persona di Fanano.
Per Braglia «questa tragedia non va dimenticata e come amministrazione provinciale vogliamo riscoprire e onorare la memoria delle 40 vittime modenesi, uccise atrocemente e che meritano, seppur a 100 anni di distanza, il giusto riconoscimento pubblico, da parte della loro comunità di origine. Per questo è mia intenzione promuovere presto iniziative per rendere loro il giusto omaggio».
La miniera di Dawson, una delle più importanti degli Stati Uniti per produzione di carbone ha causato, dagli inizi del 1900 alla sua chiusura negli anni 50, diverse centaia di vittime.