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La ripresa dell’industria emiliano romagnola nel nuovo contesto

La ripresa dell’industria emiliano romagnola nel nuovo contestoInvestimenti per progetti di ricerca, innovazione, formazione. E’ questa la via per sostenere l’industria manifatturiera che, in Emilia-Romagna prosegue la ripresa, seppur con un ritmo più contenuto dovendo affrontare ulteriori difficoltà derivanti dai blocchi nelle catene di fornitura internazionali e da una forte inflazione accesa dal rincaro delle materie prime, soprattutto energetiche, aggravato dall’invasione dell’Ucraina.

Come attesta l’ultima indagine congiunturale realizzata da Unioncamere e Camere di commercio dell’Emilia-Romagna relativo al terzo trimestre 2022 il volume della produzione delle piccole e medie imprese dell’industria in senso stretto ha messo a segno un ulteriore aumento (+4,7 per cento) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che aveva già visto un eccezionale recupero dell’attività. La produzione ha superato il livello dello stesso trimestre del 2018 (+6,3 per cento), l’ultimo anno di crescita dell’attività prima del calo nel 2019 e della pandemia l’anno successivo.

 

Le esportazioni

Dai dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane risulta che anche nel terzo trimestre del 2022 le esportazioni emiliano-romagnole hanno continuato a crescere a un ritmo notevole, sono risultate pari a poco più di 20.447,8 milioni di euro, corrispondenti al 13,3 per cento dell’export nazionale, hanno fatto segnare un incremento del 15,1 per cento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e quindi sono risultate superiori del 26,4 per cento rispetto al valore delle vendite estere dello stesso trimestre del 2019. Alla ripresa dei valori delle esportazioni rilevate a prezzi correnti ha contribuito notevolmente l’aumento dei prezzi alla produzione dei prodotti esportati derivante dal forte aumento delle materie prime e dei semilavorati.

Tra luglio e settembre, l’Emilia-Romagna si è comunque confermata la seconda regione italiana per quota dell’export nazionale, preceduta dalla Lombardia (25,7 per cento) e seguita a un’incollatura dal Veneto (13,0 per cento), quindi dal Piemonte (9,4 per cento) e dalla Toscana (8,6 per cento).

 

Il Registro delle imprese

Le imprese attive, a fine settembre 2022, risultavano 42.900 (pari all’10,7 per cento delle imprese attive della regione), con una diminuzione corrispondente a 817 imprese (-1,9 per cento) rispetto all’anno precedente con tendenza negativa. Ancora una volta, le imprese attive nell’industria in senso stretto a livello nazionale hanno subito una riduzione decisamente più pesante nell’ultimo anno (-2,4 per cento).