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Nodo idraulico modenese, la vicepresidente Priolo fa il punto sui cantieri

Nodo idraulico modenese, la vicepresidente Priolo fa il punto sui cantieriLa conclusione degli interventi di rialzo e ringrosso degli argini dei fiumi Panaro e Secchia, con un investimento di 52 milioni.

I significativi passi avanti fatti per l’adeguamento della Cassa di espansione del Secchia: dopo il via libera alla Valutazione di impatto ambientale, lo scorso febbraio, si è subito avviata la progettazione esecutiva, che sarà pronta a inizio 2023.

Ancora, la destinazione – tramite risorse disponibili riprogrammate – di 19 milioni di euro per completare la Cassa ai Prati di San Clemente: l’avvio del nuovo anno porterà in dote nuovi importanti progetti, tra cui questo.

Ecco alcune delle novità emerse stamattina, nel corso di un sopralluogo in più tappe in cui la vicepresidente della Regione Irene Priolo ha fatto il punto sull’attuazione delle opere di sicurezza del nodo idraulico modenese. Nel tour – partito da Sassuolo e concluso a Vignola, passando per Modena – è stata accompagnata dal sindaco della città capoluogo, Gian Carlo Muzzarelli, dal presidente della provincia, Gian Domenico Tomei, e da vari amministratori locali e tecnici regionali.

“Sfiora i 170 milioni di euro il totale degli investimenti realizzati o programmati dal 2014 tra Secchia, Panaro e Naviglio” ha detto Priolo, a margine della visita in località Fossalta, dove l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha concluso l’adeguamento del sistema difensivo del torrente Tiepido, necessario a contenere gli effetti del “rigurgito” del Panaro (3 milioni e mezzo di euro). “L’appuntamento di oggi- ha proseguito- rappresenta un momento importante per vedere da vicino i cantieri completati e quelli avviati, nell’ambito di una vasta azione condivisa in corso con Aipo, Consorzio di Bonifica e amministrazioni locali che sta rispettando tempi e obiettivi definiti”.

“Tre sono i cardini su cui si fonda la strategia regionale per accrescere la sicurezza del nodo idraulico di Modena: arginature, sistema delle casse di espansione e sicurezza dell’intera dell’asta fluviale di Secchia, Panaro, Naviglio e dei loro affluenti- ha concluso la vicepresidente-. Oggi abbiamo fatto il punto della situazione e fissato le prossime tappe, nell’ambito di un percorso che fa della partecipazione dei territori un punto imprescindibile”.

Per il sindaco Muzzarelli sono stati realizzati “passi avanti importanti per la sicurezza del territorio in uno dei più importanti e complessi nodi idraulici del Paese, grazie all’impegno forte di Regione e Aipo negli interventi realizzati alla Fossalta, a Ponte Alto e con il collaudo del Diversivo Martiniana. Ora- ha aggiunto- occorre accelerare per completare il collaudo delle Casse del Panaro e per sviluppare gli investimenti, che seguiamo con attenzione, per il potenziamento delle Casse del Secchia, degli interventi relativi ai Prati di San Clemente, a cura del Consorzio di Bonifica, e per il raddoppio delle porte Vinciane”.

“Il lavoro della Regione e Aipo per la tutela del territorio è determinante, e dimostra l’attenzione delle istituzioni nei confronti di un problema che va affrontato sempre più in maniera strutturale e sistemica- ha aggiunto Tomei-. Per garantire risposte efficaci e durature alle sfide del domani è fondamentale uscire dalla logica dell’emergenza, con un approccio programmatorio delle opere e degli interventi da attuare”.

Partito dalla Briglia San Michele sul fiume Secchia, a Sassuolo, dove sono stati investiti complessivamente 1 milione e 600mila euro, il sopralluogo ha quindi raggiunto Ponte Alto, a Modena; è proseguito sull’argine del Panaro in via Tronco, tra Castelfranco e Nonantola, nei luoghi della rotta del 2020, per raggiungere poi la Fossalta. A chiudere il giro dei cantieri, l’appuntamento in località Pedemontana, a Vignola, dove il totale degli interventi di consolidamento delle sponde e di ripristino dell’officiosità idraulica per aumentare la capacità di laminazione dell’alveo del Panaro ha un valore complessivo di 2 milioni e mezzo di euro.

I cantieri visitati nel corso del sopralluogo

Il sopralluogo ha preso avvio dalla Briglia San Michele a Sassuolo, interessata da fenomeni di erosione e scalzamento. In tutto sono stati investiti 1 milione e 600mila euro per due stralci di lavori: il primo (1,1 milioni), tra 2019 e 2020 ha permesso il rifacimento del paramento di valle; il secondo (500mila euro), svolto tra ottobre 2020 e giugno 2021, ha riguardato la realizzazione di una controbriglia al piede a sostegno e consolidamento dell’intero sistema.

La seconda tappa ha riguardato Ponte Alto, a Modena, dove 2 milioni di euro sono stati investiti a cura di Aipo, tra 2017 e 2019, per la realizzazione del nuovo argine destro del fiume Secchia, per la riprofilatura del fondo alveo al fine di incrementare la capacità di deflusso del corso d’acqua e l’arretramento dell’argine di cui è stata allargata la sezione. L’intervento è parte dei lavori di adeguamento strutturale del sistema arginale difensivo del Secchia, ad oggi tutti conclusi per un totale di 32 milioni.

E ancora: le attività di visita ai cantieri sono proseguite sull’argine del Panaro tra Castelfranco e Nonantola, nel luogo della rotta del 2020, dove le difese spondali sono state ripristinate da Aipo; quindi a Fossalta di Modena, dove sono stati finora investiti 5 milioni sugli argini del Tiepido per 2 interventi già completati. Un ulteriore cantiere – dal valore di 2 milioni e mezzo – è stato finanziato lo scorso aprile con l’aggiornamento della programmazione degli interventi sul nodo idraulico (manovra da complessivi 40 milioni).  Le risorse permetteranno la messa in sicurezza delle sponde del torrente Tiepido a monte di via Curtatona, nell’area al confine dei laghi di ex-cava.

Da ultimo, è stata visitata l’area del Panaro tra Spilamberto e Vignola dove l’Agenzia regionale di Protezione civile ha curato una pluralità di opere di consolidamento delle sponde e ripristino dell’officiosità idraulica per aumentare la capacità di laminazione dell’alveo del Panaro, per un valore totale di 2 milioni e mezzo di euro. L’ultimo intervento avviato, ora in ultimazione, riguarda la costruzione di una scogliera per ripristinare e mettere in sicurezza alcuni tratti di sponda, sia in sinistra che in destra idraulica, in stato di grave erosione.

Gli investimenti sul nodo idraulico

Sfiora i 170 milioni di euro il totale degli investimenti realizzati o programmati dal 2014 tra Secchia, Panaro e Naviglio.

Sul fronte delle arginature, sono completamente ultimati gli interventi per il rialzo e ringrosso delle difese di Panaro per un totale di 20 milioni di euro.

Le opere sugli argini di Secchia (e parzialmente la Cassa) sono state finanziate per 31,82 milioni. Il primo lotto (13 milioni di euro) comprende il tratto di argine a monte, dal comune di Campogalliano all’attraversamento TAV in comune di Modena, che ha visto la realizzazione di opere di rialzo e ringrosso già concluse per 6 milioni 700 mila euro. Il tratto di valle, fino al confine con la Provincia di Mantova, è stato interessato da lavori per 18,82 milioni che si sono completati nel corso del 2022.

In merito alla Cassa di espansione, dopo il via libera alla Valutazione di impatto ambientale ottenuto a febbraio 2022, è in fase di redazione il progetto esecutivo di adeguamento di argini e opere di regolazione a piene con tempo di ritorno di 50 anni. Sarà pronto entro l’anno e prevederà 3 stralci funzionali, dal valore di circa 50 milioni, per ampliare il volume di laminazione a 23 milioni di metri cubi d’acqua, rispetto ai 16 milioni attuali.

Tornando al tema delle arginature, è stata finanziata la realizzazione di nuovi argini del Tiepido a Fossalta di Modena a valle della cassa d’espansione, oltre alla modifica strutturale e in quota dei tratti di Tiepido e Grizzaga, per un totale di 2 milioni e mezzo di euro. Si uniscono ai 5 milioni di euro: opere strategiche per proteggere la città, come ha dimostrato l’emergenza del 2020.

Ad aprile 2022 si è inoltre proceduto ad aggiornare la programmazione di interventi per 40 milioni di euro con una manovra che ha destinato 19 milioni al Consorzio di bonifica Burana per completare la Cassa ai Prati di San Clemente, destinata a contenere le acque di piena del canale Naviglio in concomitanza delle piene del Panaro a vantaggio della sicurezza dei territori a nord di Modena.

Infine, il pacchetto comprende opere di messa in sicurezza dei tratti non arginati del Secchia (circa 6 milioni e mezzo); l’adeguamento di opere strutturali sul fiume Panaro e lavori per accrescere la capacità di laminazione del corso d’acqua (3 milioni e mezzo); la messa in sicurezza delle sponde del torrente Tiepido a monte di via Curtatona, con particolare riferimento a quella a confine con l’area occupata dai laghi di ex-cava (2 milioni e mezzo).