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Sono terminati i lavori di restauro al Mercato Albinelli di Modena

Sono terminati i lavori di restauro al Mercato Albinelli di Modena
Il momento del taglio del nastro dopo il completamento del restauro

Dopo che nel mese di settembre la “Fanciulla con canestro di frutta”, opera in bronzo dello scultore Giuseppe Graziosi, ha ripreso a vegliare sulla struttura coperta dalla fontana in materiale lapideo restaurata, ora anche l’intervento ai banchi dell’ex pescheria è arrivato a ultimazione.

La riconsegna dei beni è avvenuta oggi, venerdì 28 ottobre, in occasione del compleanno del Mercato coperto, con la partecipazione del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, degli assessori alle Politiche economiche Ludovica Ferrari e ai Lavori pubblici Andrea Bosi, del direttore del Consorzio Mercato Albinelli Sergio Romagnoli, del presidente del Consorzio Mercato Albinelli Andrea Solieri, della restauratrice di Artemusa Silvia Tedone e di tecnici comunali. Il Mercato Albinelli, aperto il 28 ottobre del 1931, compie infatti 91 anni e, per festeggiare, il Consorzio ha organizzato una serie di iniziative per il periodo di Halloween potendo “sfoggiare”, da oggi, anche i beni recuperati.
L’intervento di restauro conservativo, del valore di 60 mila euro, ha ottenuto il parere della Soprintendenza e ha interessato, in particolare, la fontana al centro del mercato e i banchi del pesce. La prima è una vasca di forma quadrilobata disegnata da Graziosi con al centro la statua realizzata dallo stesso artista che raffigura una fanciulla con un cesto ricolmo di frutta nel braccio destro e un mazzolino di spighe nella mano sinistra. I banchi dell’ex pescheria sono costituiti da tre vasche centrali in marmo dai supporti e dalla pavimentazione su cui alloggiano: un tempo erano utilizzate per la vendita del pesce, ora che sono restaurati vengono restituiti al mercato coperto e potranno essere oggetto di utilizzi occasionali legati alla promozione della struttura.
I lavori si sono resi necessari per la presenza di depositi superficiali, di stuccature incongrue e lacune di piccole entità, di alterazioni cromatiche dovute all’assorbimento di sostanze come terra e polvere, oltre a incrostazioni calcaree imputabili alla permanenza dell’acqua e a macchie ferrose formatesi per effetto del contatto con monete. Con l’intervento, in particolare, sono state riportate le componenti allo stato originario.
Tutti gli elementi sono stati interessati da lavori di pulitura, con l’eliminazione dei depositi attraverso impacchi con prodotti ad adeguata diluizione, l’utilizzo di spazzolini specifici, bisturi, spugne, e spruzzatori manuali, con l’ausilio di getto di vapore a caldo, ripetuti più volte dove lo sporco era più ostinato. È stato inoltre effettuato un trattamento biocida contro funghi, batteri e alghe. I lavori hanno riguardato poi il consolidamento localizzato di eventuali frammenti distaccati o pericolanti e la verifica della stabilità strutturale degli elementi, oltre al risanamento delle lacune e alla stuccatura di fessurazioni, lesioni e fughe. È infine stato steso un prodotto protettivo e gli elementi metallici incongrui sono stati rimossi, mentre quelli da mantenere sono stati restaurati e ricollocati nelle sedi originarie.
L’intervento alla fontana, in particolare, è stato effettuato utilizzando lo stesso materiale, a base di polvere di travertino romano, utilizzato per la Fontana di Trevi e per la Fontana della Barcaccia in piazza di Spagna a Roma. La statua in bronzo collocata sulla fontana, invece, non presentava degradi significativi ed è stata oggetto di una pulitura superficiale dallo sporco. La pulizia dei banchi dell’ex pescheria ha visto l’utilizzo di compresse di carta con idonei solventi e la rimozione meccanica con getti di vapore. I banchi sono successivamente stati oggetto di stuccature, con materiale a base di polvere di marmo, anch’esso miscelato con pigmenti puri, e di un monitoraggio strutturale in quanto alcune vasche risultavano instabili.
Durante i lavori, i frequentatori e lavoratori del mercato hanno potuto seguire le varie fasi del restauro attraverso uno schermo posizionato nell’area di cantiere, sul quale scorrevano le immagini delle attività che di giorno in giorno venivano effettuate.