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Al via a Modena la 17a edizione del Premio Virginia Reiter

Al via a Modena la 17a edizione del Premio Virginia Reiter
Virginia Reiter (immagine fornita dal Comune di Modena)

Ritorna a Modena il Premio Virginia Reiter, che giunge nel 2022 alla sua 17ª edizione e celebra, con un dittico di eventi in programma a Modena venerdì 23 e sabato 24 settembre, la ricorrenza del 160° anniversario della nascita dell’attrice modenese. La manifestazione assegna il Premio dedicato all’attrice, musa di grandi autori e prima capocomica italiana, alla migliore attrice under 35 del panorama teatrale nazionale e un Premio alla carriera che quest’anno viene attribuito a Ottavia Piccolo.

Venerdì 23 settembre, al Teatro Comunale Pavarotti-Freni, la manifestazione inizia con la serata intitolata “Una, nessuna, centomila Virginie” che si apre con la lectio magistralis di Ottavia Piccolo, un excursus attraverso la carriera della grande attrice assieme alla sua personale prospettiva su di un mestiere che “come ogni mestiere, è qualcosa che si apprende con la pratica e, nel caso di un attore, con tutto il corpo ma che, ben al di là della sola dimensione tecnica, coinvolge l’anima e il cuore”. La serata prosegue con la performance attoriale e musicale di Debora Zuin, vincitrice del Premio Virginia Reiter nel 2003, che insieme al soprano Anaïs Meijas, accompagnata al pianoforte da Nicoletta Conti, ricorda la Reiter attraverso un omaggio alle sue particolari doti attoriali e vocali, nell’interpretazione di alcuni suoi cavalli di battaglia.
Sabato 24 settembre, al Teatro Storchi, a partire dalle 21, la cerimonia per l’assegnazione del Premio Virginia Reiter. Le tre finaliste di quest’anno sono Chiara Colombo, spezzina, diplomata all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico”, attrice teatrale, cinematografica e doppiatrice; Emilia Scarpati Finetti, sorrentina, cresciuta a Crema, laureata a Parma in Beni artistici e diplomata a Milano all’Accademia d’arte drammatica Paolo Grassi, lavora in teatro e al cinema; Giuliana Vigogna, diplomata alla “Silvio D’Amico”, scelta dal regista Antonio Latella, con il quale continua a lavorare, per il corso di alta formazione di Ert che si è concluso con lo spettacolo Santa Estasi, vincitore di due premi Ubu nel 2016. Nella stessa serata il Premio alla carriera verrà consegnato nelle mani di una delle più grandi attrici del nostro tempo, Ottavia Piccolo, che al Teatro Comunale ha debuttato in “Anna dei miracoli”, nel 1960. La giuria del Premio Virginia Reiter è composta da alcuni dei maggiori critici teatrali italiani: Gianfranco Capitta, Rodolfo di Giammarco, Maddalena Giovannelli, sotto la presidenza di Ennio Chiodi.
La 17ª edizione del Premio Virginia Reiter è stata presentata questa mattina, martedì 20 settembre, a Palazzo comunale, con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’assessora alle Pari opportunità Grazia Baracchi; Anna Reiter, direttrice organizzativa del Premio; Aldo Sisillo, direttore artistico del Teatro Comunale; Giuliano Barbolini, presidente di Ert; Donatella Pieri, Fondazione di Modena.
“Ricevere il Premio alla carriera intitolato a Virginia Reiter – anticipa Ottavia Piccolo – è l’occasione perfetta per ricordare i tratti e meriti di un’imprenditrice, oltre che attrice, per ricordare chi fosse Virginia e che cosa fossero le attrici alla sua epoca. Virginia Reiter era ‘un drago’: come la Ristori e la Duse, la Reiter era una Signora del Teatro che conquistava le scene, recitava in più lingue, comandava a bacchetta fior fiori di attori suoi sottoposti. Queste grandi attrici usavano il loro lavoro non soltanto per diventare famose: erano delle intellettuali, e recitare per loro era un modo per aprirsi all’arte, alla letteratura. Erano delle grandi signore in un’epoca in cui la considerazione per gli attori non necessariamente era delle migliori. Erano delle trend setter a cui il pubblico guardava in cerca di indicazioni di stile. Erano figure importanti, iconiche, che facevano pensare che le donne vere loro coeve, nella vita vera, potessero vivere non come delle disadattate, ma a pieno”.
La conduzione della serata di sabato 24 settembre è affidata a due “Virginie”, da una fortunata definizione suggerita da Valter Malosti, Maria Pilar Pérez Aspa e Roberta Caronia, tra le premiate delle precedenti edizioni che, riunite tutte assieme in un collettivo, da quest’anno esercitano la funzione della direzione artistica del Premio e del Festival a sottolinearne la vocazione al femminile e per preservare la naturale inclinazione alla cooperazione artistica e di visione di un progetto che nasce a sostegno delle attrici e dalle attrici stesse è arricchito di contenuti e visioni sempre più amplificate.
La manifestazione è promossa dall’associazione Virginia Reiter, con il sostegno del Comune di Modena, della Fondazione di Modena e di Bper Banca e in collaborazione con il Teatro Comunale Pavarotti-Freni e con Ert-Emilia Romagna Teatro.

L’IMPORTANZA DEL MESTIERE DELL’ATTRICE

Nato per volontà della famiglia d’origine dell’attrice nel 1997, il Premio Virginia Reiter intende ricordare l’arte e la maestria di una fra le maggiori personalità artistiche modenesi e italiane di inizio Novecento e il suo percorso artistico straordinario per mettere a fuoco l’importanza del “mestiere dell’attrice”, da cui il sottotitolo della manifestazione, e valorizzare il talento espresso delle nuove generazioni di artiste del teatro italiane ed europee.

Virginia Reiter, nata il 16 gennaio 1862 a Modena dove è morta il 22 gennaio 1937, dedicò la sua vita interamente all’arte e fu attrice acclamata, musa di grandi autori e prima capocomica italiana, dotata di una voce melodiosa, “di un metallo puro”, con “velature delicate e inesauribile varietà di ritmi” (dal Piccolo Faust, 30 luglio 1913), e di grande espressività̀, capace di entrare in comunicazione con il pubblico anche grazie alla sua affascinante femminilità̀. Fu protagonista del teatro shakespeariano e del repertorio italiano d’inizio Novecento. Adorata dal pubblico, amata da intellettuali come Marco Praga e Guido da Verona, dal pubblico modenese e italiano, si distinse non solo per l’espressività infusa nelle sue interpretazioni ma per la sua versatilità, che le consentiva di passare con pari intensità dalla pochade alla tragedia. Si ritirò nel 1915 affinché́ il suo pubblico serbasse di lei “un ricordo non offuscato da nessuna nube”.

Dal “Premio Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice”, nucleo generatore dell’intero corpus di eventi che portano il nome dell’attrice, nel 2013 nasce il Premio europeo Giuseppe Bertolucci, su impulso del fondatore del Virginia Festival Reiter, che è assegnato alla migliore attrice europea under 35. Nel 2020 nasce infine il Premio Europeo Giuseppe Bertolucci alla miglior giovane regista under 35. Attorno all’assegnazione di questi riconoscimenti si svolgono ogni anno eventi di entità variabile – spettacoli, mostre, letture, lectio, corsi – raggruppati nel format mutevole e cangiante del festival.

Nel 2020, il 16° Premio Virginia Reiter e il 10° Premio Giuseppe Bertolucci sono andati a Carolina Ellero, mentre l’ottavo Premio Giuseppe Bertolucci alla migliore attrice europea tra le nuove generazioni è stato assegnato a Marianna Fontana. Il Premio venticinquennale Virginia Reiter alla carriera è andato a Isa Danieli e il Premio europeo Giuseppe Bertolucci alla miglior giovane regista under 35 a Irene Dionisio.

Dal 2022, la direzione artistica del Premio e del Festival Virginia Reiter è esercitata dalle “Virginie”, denominazione nata da una suggestione di Valter Malosti, le vincitrici delle passate edizioni che, riunite in un collettivo, concertano e si alternano nelle funzioni direttive e nella conduzione delle serate di gala.