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Il rapporto Almalaurea premia Unimore: dimezzato il tasso di disoccupazione e stipendi al di sopra della media nazionale

Il rapporto Almalaurea premia Unimore: dimezzato il tasso di disoccupazione e stipendi al di sopra della media nazionaleLa laurea conseguita in Unimore continua ad essere uno strumento indispensabile per entrare rapidamente a contatto con il mondo del lavoro. Lo attesta il Consorzio interuniversitario AlmaLaurea che, nel suo ultimo rapporto relativo alla indagine sulla occupazione di laureati e laureate di secondo livello presso l’ateneo emiliano, intervistati dopo un anno dal conseguimento del titolo, rileva un tasso di disoccupazione ulteriormente sceso fino al 5,8%, inferiore di ben – 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Un risultato straordinario se raffrontato al livello della disoccupazione giovanile in Italia, fotografato nel dicembre 2021  (fascia di età 15/24 anni – fonte Istat) al 26,8%, che ci restituisce l’importanza dei titoli conseguiti presso Unimore.

 

Anche rispetto al panorama regionale, l’Università di Modena e Reggio Emilia si colloca ad un livello di disoccupazione che è quasi la metà di quello regionale, attestato – sempre secondo Almalaurea – all’11,4%.

Tra gli occupati ad un anno dal conseguimento del titolo, la retribuzione è in media di 1.438 euro mensili netti, maggiore della media regionale (1.405 euro) e di quella nazionale (1.407 euro).

Gli ottimi dati che questo importante rapporto ci restituisce si collocano senz’altro entro un contesto particolarmente favorevole, che vuole la realtà modenese e reggiana molto dinamica per ciò che riguarda il tessuto produttivo, ma non possono essere analizzati senza considerare il grande impegno che Unimore profonde in termini di qualità della didattica e attenzione al percorso formativo di studenti e studentesse: il 68,1% dei laureati, infatti, termina l’università in corso, con un voto medio di laurea di 101,9 su 110.

Un’attenzione verso il percorso formativo espressa anche in termini di opportunità di tirocini curriculari, esperienze all’estero e lavoro durante gli studi: l 70,4% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi, l’8,3% dei laureati ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo), mentre il 66,7% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari.

Particolarmente lusinghieri anche i dati sulla soddisfazione generale espressa dalla comunità studentesca: il 90,2% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso; tra questi l’87,0% è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’86,0% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, l’86,8% dei laureati che le ha utilizzate considera le aule adeguate.

E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? Il 73,2% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre l’8,3% si iscriverebbe nuovamente allo stesso Ateneo, ma cambiando corso.

“Come Ateneo – afferma il Magnifico Rettore Unimore, Prof. Carlo Adolfo Porro siamo particolarmente soddisfatti dei dati positivi espressi dall’ultimo rapporto Almalaurea: la gran parte delle performance prese in esame ci vedono nettamente al di sopra delle medie regionali e nazionali. Questi risultati sono il frutto di un lavoro corale che vede impegnato il nostro Ateneo, sempre più capace di offrire standard molto elevati di didattica a quanti scelgono Modena e Reggio Emilia quale luogo di formazione universitaria.”

 

Il rapporto Almalaurea

Il Rapporto di AlmaLaurea sul Profilo dei laureati ha analizzato le performance formative di circa 300 mila laureati del 2021 di 77 università. In particolare, si tratta di 169 mila laureati di primo livello, 95 mila dei percorsi magistrali biennali e 35 mila a ciclo unico.

Il Rapporto di AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale dei laureati ha analizzato 660 mila laureati, di 76 università, di primo e secondo livello del 2020, 2018 e 2016 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.