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Fine emergenza Covid, in due anni a Modena 57.000 casi e oltre 600 morti

Fine emergenza Covid, in due anni a Modena 57.000 casi e oltre 600 mortiL’Italia si avvia al ritorno alla normalità, o meglio alla convivenza con il virus, che continua a circolare. Finisce lo stato di emergenza dovuto al Covid-19 e si conclude anche l’appuntamento settimanale con l’informazione del sindaco in Consiglio comunale, che ha accompagnato due anni di pandemia.

“Per oltre 60 volte – ha affermato Gian Carlo Muzzarelli nella seduta di giovedì 31 marzo – abbiamo fatto il punto sull’evoluzione della pandemia, sulle misure da prendere, su come le strutture sanitarie stavano affrontando l’emergenza e il Consiglio comunale, nel suo insieme e attraverso ogni consigliere che vorrei ringraziare singolarmente, ha accompagnato la gestione dell’emergenza con un impegno straordinario (basta guardare al numero delle sedute) individuando nuove modalità per garantire presenza e operatività, rispondendo sempre positivamente all’esigenza di approvare provvedimenti urgenti per rispondere ai bisogni di cittadini e imprese”.
Il sindaco, che ha comunque assicurato che “non mancheremo di tornare a parlare e di aggiornarci sulle novità anche in questa sede istituzionale”, ha poi sottolineato: “Fin da subito abbiamo scelto questo strumento di comunicazione per mantenere un legame con tutta la comunità, anche nei momenti più cupi. Sono stato criticato per questo; altri sindaci hanno scelto strade diverse, in molti casi il rapporto diretto con i cittadini attraverso i social. Ma la nostra è stata una scelta meditata e convinta. Sui social ho spesso dato conto delle novità dei cambiamenti normativi, di alcune svolte decisive e naturalmente del cambio di colore della Regione con relative conseguenze. Fin dall’inizio della pandemia abbiamo scelto di tenere l’opinione pubblica informata di ogni passaggio, di ogni dettaglio, essenzialmente attraverso il Consiglio comunale e gli organi d’informazione. Giornali, tv, radio e giornali online – ha continuato – hanno fatto un lavoro eccezionale per tutta la durata dell’emergenza e, soprattutto, nei momenti più difficili mantenendo in vita quei legami sociali che sono fondamentali in una comunità. Nella comunicazione, abbiamo quindi privilegiato la mediazione giornalistica perché riteniamo sia un valore da coltivare, sempre”. Al tempo stesso “appena è stato possibile abbiamo ripreso a organizzare assemblee pubbliche”, ha aggiunto Muzzarelli riconoscendo un ruolo fondamentale del dialogo nel governo della città e l’importanza di tenere aperti tutti i canali: “comunicazione istituzionale, social e nuove tecnologie, assemblee pubbliche”.

Tornando alla stretta attualità, il sindaco ha illustrato quanto comporta la fine dello stato di emergenza: proseguirà il monitoraggio, ma scompare il sistema dei colori. Non servirà più il Green pass per uffici pubblici, banche poste, né per utilizzare mezzi di trasporto pubblico e mangiare all’aperto; basterà il Green pass base per la ristorazione al chiuso, al banco e al tavolo, che scomparirà dall’1 maggio insieme all’obbligo della mascherina al chiuso e sui mezzi di trasporto. Decade il limite della capienza negli stadi; cambiano le norme per chi entra in contatto con un caso positivo e per la scuola garantendo la didattica sempre in presenza e la ripresa delle gite scolastiche. Al posto di Comitato scientifico e Commissario straordinario, viene istituita un’unità operativa ad hoc per il completamento della campagna vaccinale. Infatti, “è assolutamente fondamentale – ha osservato il sindaco: il completamento del ciclo vaccinale seguito dalla dose booster già autorizzata (mentre la quarta può essere utile per soggetti particolarmente fragili) e anche a Modena si può fare di più”: a livello provinciale sono state somministrate 1.642.896 dosi di vaccino, di cui 597.549 prime dosi, 566.970 seconde e 476.889 dosi aggiuntive.
“Siamo una città con un alto tasso di vaccinazione: è segno di responsabilità dei cittadini”, aveva già detto il sindaco all’inizio dell’intervento sottolineando però che “stanno crescendo i casi, ma a oggi questo non si riflette sulle ospedalizzazioni in modo preoccupante, anche se è sempre giusto tenere la massima attenzione e intervenire nel modo migliore possibile”.
Da inizio pandemia a lunedì 28 marzo il totale di positivi accertati sul territorio provinciale è 196.166 e ad aprile si supereranno i 200mila casi (il 28 marzo erano 5.270 i casi accertati di persone con in corso l’infezione, di cui la gran parte in isolamento domiciliare e solo 118 ricoverati). Sul territorio comunale i casi dall’inizio dell’epidemia sono stati 57.061 dei quali, nota dolente, 626 sono deceduti e 54.962 guariti.