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Dall’emporio sociale Portobello di Modena sette tonnellate di aiuti per l’Ucraina

Dall’emporio sociale Portobello di Modena sette tonnellate di aiuti per l’UcrainaSono arrivati in questi giorni a Chernivtsi gli aiuti raccolti dall’emporio sociale Portobello di Modena, gestito dall’associazione Porta Aperta, grazie alla collaborazione con l’ong emiliano-romagnola IBO Italia e l’Associazione Italia-Ucraina. A Chernivtsi, città nel sud dell’Ucraina, IBO Italia è impegnata da anni in progetti di cooperazione internazionale, soprattutto a favore di bambini con disabilità.

«Appena abbiamo individuato questo canale di relazione con altre realtà del volontariato, abbiamo inviati in Ucraina tutti gli aiuti finora raccolti. Abbiamo scelto di affidare gli aiuti alimentari e non a queste realtà perché sono da anni presenti sul campo e hanno già fatto pervenire diversi camion di aiuti nella città di Chernivtsi, a 50 chilometri dal confine con la Romania e l’Unione Europea, per questo punto di transito di molti sfollati e profughi, diretti verso il confine – spiega Alberto Caldana, presidente Porta Aperta Modena –  Abbiamo fatto arrivare poco meno di 7 tonnellate di beni di prima necessità, in particolare generi alimentari, che tanti modenesi hanno portato all’Emporio con un moto di solidarietà straordinario. Bellissima anche la collaborazione sul filo della solidarietà con il comune di Carpi e l’Unione Terre d’Argine. Nella stessa spedizione, infatti, sono state inviate altre 7 tonnellate di generi di prima necessità raccolti nei quattro comuni dell’Unione per un totale quindi di poco meno di 14 tonnellate di aiuti: beni alimentari, alimenti per bambini, pannolini, prodotti per l’igiene personale».

Interlocutore fondamentale anche l’Associazione Italia-Ucraina, partner dell’ong IBO Italia, che è stata fondata nel 2009 a Bologna come luogo di aggregazione e di assistenza per gli ucraini in Italia, poi nel tempo diventata attore di progetti di cooperazione ed aiuto internazionale verso l’Ucraina, come l’invio di ambulanze dell’Ospedale di Baggiovara.

«Gli aiuti sono arrivati ieri a Chernivtsi e ora sono in distribuzione in tutta l’area. La Regione Emilia-Romagna ha individuato proprio nella città di Chernivtsi, oltre a Leopoli, la realtà in cui sostenere l’impegno delle Ong e organizzazioni di volontariato – prosegue Paolo Negro, coordinatore Portobello – Nella città dal primo giorno del conflitto diversi luoghi e strutture si sono organizzati, o si stanno organizzando, per accogliere la popolazione civile e i feriti. Ogni giorno migliaia di persone si spostano dalle zone del paese in cui le azioni militari sono più̀ persistenti e transitano da questa città di confine con la Romania. Non tutti i profughi proseguono il loro viaggio verso il confine, visto che alcuni sfollati che non hanno parenti o conoscenti in Europa, trovano ospitalità̀ anche presso le abitazioni private che si offrono per l’accoglienza. La maggior parte delle persone che arriva a Chernivtsi è, comunque, in transito per andare attraverso la Romania in altri luoghi dove hanno parenti o amici. Nei luoghi di accoglienza – concludono Caldana e Negro – vengono forniti pasti caldi, abbigliamento, cure mediche, posti letto e servizi per la comunicazione. Negli ospedali aumenta il numero dei feriti, sia civili che militari. In questo contesto, si colloca la presenza di IBO Italia e dell’Associazione Italia-Ucraina con la distribuzione degli aiuti alimentari raccolti che abbiamo consegnato loro».