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A Nonantola è nato il “Tavolo Inclusione” per tendere ad una comunità sempre più solidale

A Nonantola è nato il “Tavolo Inclusione” per tendere ad una comunità sempre più solidaleDa alcune settimane sono iniziati a Nonantola gli incontri del “Tavolo Inclusione”, un progetto del Comune che punta alla promozione e al consolidamento di una rete locale di intervento per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.

La volontà è quella di creare un percorso di condivisione per implementare, coordinare e mettere in rete azioni e interventi, pubblici e dell’associazionismo, per contrastare non solo la povertà economica, ma anche quella educativa e relazionale e prevenire stai di disagio e fragilità.

I rappresentanti delle istituzioni e del terzo settore, durante le sedute di lavoro, portano la loro competenza sui bisogni, analizzando anche le richieste dei cittadini che pervengono alle associazioni, allo scopo di individuare le priorità di intervento, definendo poi le azioni congiunte da mettere in campo. L’iniziativa intende, inoltre, promuovere la conoscenza dei servizi esistenti e delle opportunità offerte dal territorio, costruendo una rete concreta di relazioni e conoscenza reciproca.

 

Gli incontri

Nella prima seduta si sono trattati i temi della povertà educativa e del disagio relazionale. L’accento è stato posto anche sul periodo pandemico e sull’alluvione, situazioni drammatiche che hanno fatto emergere nuove criticità, situazioni non conosciute prima di fragilità non solo economica, ma spesso emotiva e sociale .

Nel secondo incontro invece il confronto si è spostato sull’isolamento sociale, tema che riguarda soprattutto gli anziani. Questa fascia di età, come quella dei giovanissimi, è quella che ha sofferto di più la mancanza di relazioni sociali nel periodo più duro delle restrizioni anti Covid. L’obiettivo è costruire assieme una comunità sempre più solidale, magari avvicinando maggiormente, con azioni di reciproco aiuto,  anziani e ragazzi. I modi possono essere molteplici, ma la strada della “vicinanza” è fatta anche di gesti all’apparenza semplici, ma significativi, come una chiacchierata al telefono e l’accompagnare le persone fragili e sole in situazioni pubbliche (messa, incontri, presentazioni, feste di paese…) portandole fuori dalla propria abitazione.

Proprio dai primi incontri è quindi emersa l’esigenza di attivarsi per creare una vera rete capace di mappare insieme ai bisogni del territorio anche le realtà già presenti in grado di lavorare insieme per produrre le azioni concrete a supporto di questi stessi bisogni.

Nell’incontro del 22 febbraio si è parlato del mondo dei giovani, opportunità e criticità, mentre l’8 marzo si toccherà il tema legato all’inclusione delle persone con disabilità.