Anche a Modena è già partita la corsa per l’assegno unico per i figli. Si tratta del beneficio economico riconosciuto ai nuclei familiari in cui sono presenti figli a carico entro determinati limiti di età, sulla base della situazione economica del nucleo.
«I nostri uffici stanno ricevendo molte chiamate e richieste di appuntamenti – conferma Cristiano Marini, responsabile del patronato Inas Cisl di Modena –
Ricordiamo ai cittadini che non c’è fretta, perché c’è tempo fino al 30 giugno 2022 per presentare la domanda. Fino al 28 febbraio valgono le misure attualmente in vigore (assegni familiari, ecc.) e il nuovo contributo scatta dal 1° marzo. Chi inoltra la domanda entro fine giugno riceverà comunque gli arretrati da marzo. Insomma, non si perde nulla; a patto, però, di presentare la domanda, altrimenti il contributo non arriva. Solo chi percepisce il reddito di cittadinanza non deve fare domanda, perché l’assegno unico a cui ha diritto viene pagato automaticamente dall’Inps».
Marini aggiunge che i patronati stanno aspettando una circolare Inps che chiarisca in maniera più dettagliata alcune situazioni.
Il responsabile del patronato della Cisl precisa che in sede di presentazione della domanda occorrono i dati anagrafici (codice fiscale) dei figli a carico, le coordinate bancarie (Iban) e l’Isee (indicatore situazione economica equivalente) 2022, che si può richiedere gratuitamente al Caf Cisl.
Può richiedere l’assegno unico il genitore o chi esercita la responsabilità genitoriale al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio.
Il richiedente deve essere cittadino italiano o di uno Stato Ue, o un suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno per lungo periodo o titolare di permesso di lavoro per svolgere attività di lavoro per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi.
Inoltre il richiedente deve essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia, residente e domiciliato in Italia, residente in Italia da almeno due anni, oppure titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di durata almeno pari a sei mesi.
L’assegno è riconosciuto mensilmente, per il periodo compreso tra marzo di ciascun anno e febbraio dell’anno successivo per ogni figlio a carico: minorenne, già a partire dal settimo mese di gravidanza; maggiorenne, fino al compimento del 21 esimo anno di età, nel caso frequenti un corso di formazione, anche universitario, sia disoccupato o svolga un periodo di tirocinio o svolga il servizio civile universale; con disabilità, senza limiti di età.
L’importo dell’assegno unico ammonta a 175 euro per figli minorenni, con un Isee 2022 fino a 15 mila euro. Se l’Isee è più alto, l’assegno si riduce progressivamente fino a 50 euro.
Ammonta a 85 euro per i figli maggiorenni fino ai 21 anni di età, con un Isee 2022 fino a 15 mila e con riduzione graduale fino a 25 euro con un Isee superiore.
Sono previste maggiorazioni per ciascun figlio successivo al secondo; figli non autosufficienti, con disabilità grave e media (anche se di età superiore ai 21 anni); mamme con meno di 21 anni di età; genitori entrambi titolari di reddito da lavoro; nuclei familiari con Isee non superiore a 25 mila euro (fino al 2024).