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Ampliamento dello stabilimento Italpizza Modena: ok del Consiglio comunale

Ampliamento dello stabilimento Italpizza Modena: ok del Consiglio comunale
(foto: Google Maps)

In strada Gherbella sarà realizzato un polo logistico in ampliamento allo stabilimento di Italpizza, con un magazzino automatico, un’area dedicata alla spedizione, spazi per il deposito di materiale per il packaging, spogliatoi, uffici e refettori, oltre a un tunnel in sottopasso di strada San Lorenzo a collegamento con la sede esistente, a interventi di adeguamento e potenziamento della rete viaria, e a opere di urbanizzazione primaria.

Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 23 dicembre, ha dato il via libera su proposta dell’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli al permesso di costruire in variante agli strumenti urbanistici per l’ampliamento dello stabilimento di Italpizza spa, nella frazione di San Donnino, con la trasformazione di un’area agricola in produttiva. L’intervento sarà infatti realizzato su due lotti rispettivamente di proprietà Moro srl, su cui sorgerà il nuovo polo, un’area di parcheggio pertinenziale, un’area di parcheggio pubblico e una rotatoria all’incrocio tra via Gherbella e via San Lorenzo; e di Gi.Crem spa, su cui è prevista la realizzazione di un’area di parcheggio pubblico. Si sono espressi a favore Pd (eccetto il presidente del Consiglio Fabio Poggi che si è avvalso del non voto per ragioni personali), Sinistra per Modena, Modena civica, Lega Modena e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia; contrario il Movimento 5 stelle.

“Lo sviluppo delle attività produttive – ha affermato l’assessora illustrando la delibera – rappresenta un rilevante interesse pubblico per il territorio e la comunità locale sotto il profilo economico-occupazionale. Questo è un progetto importante di una azienda modenese, economicamente solida, che si è imposta sul mercato internazionale e, attraverso questo intervento, andrà a più che raddoppiare la capacità di sviluppo della propria attività, in particolare ottimizzando la parte di logistica. È, infatti, importante rendere più efficiente la parte legata alla logistica e alla gestione dei magazzini per ridurre gli impatti dal punto di vista dei carichi dei mezzi e delle immissioni, organizzando meglio i trasporti. Inoltre, quest’area rappresenta una vetrina non compatta e rarefetta per il settore agroalimentare, una categoria merceologica poco valorizzata, sulla quale stiamo lavorando per rafforzarne l’immagine”.
Il Polo logistico in progetto avrà una superficie territoriale di oltre 57 mila metri quadrati, di cui la superficie drenante sarà di circa 26 mila metri quadrati. L’ampliamento si andrà ad aggiungere allo stabilimento esistente di circa 33 mila metri quadrati. A carico dell’azienda sarà anche la predisposizione dell’accesso viario, con l’adeguamento dell’intersezione con via Gherbella e della viabilità sul ponte verso sud.

“Si tratta di un progetto che dà grande attenzione al contesto – ha proseguito Vandelli – partendo da una sua analisi, in particolare su tutti i temi anche ambientali, come la tutela del Tiepido, su cui si avvia il progetto per la realizzazione di una dorsale ecologica e per la piantumazione. Il progetto – ha aggiunto – segue gli indirizzi che anticipano la struttura del Pug, tenendo in considerazione elementi come sistemi di raccolta della pioggia, una permeabilità che arriva a sfiorare il 50 per cento in termini di superficie drenante, la creazione di giuste infrastrutture verdi sia per schermatura sia per il reintegro del valore ecologico e ambientale dell’area”. Tra gli elementi virtuosi anche l’attenzione all’accessibilità con diverse modalità di trasporto per il personale: con collegamenti alla rete ciclabile e con la realizzazione di un percorso protetto per pedoni dalla fermata dell’autobus di San Donnino fino allo stabilimento.
Sul progetto di ampliamento, nel settembre 2020 è stata indetta la Conferenza dei servizi che si è chiusa a dicembre dello scorso anno e, a seguire, la proposta di variante è stata depositata e pubblicata e sono stati acquisiti i pareri e gli atti previsti dai soggetti coinvolti. Dopo la fase istruttoria, ora il Consiglio ha approvato la proposta di controdeduzioni alle osservazioni e conseguentemente il progetto di ampliamento e la Convenzione urbanistica tra i soggetti coinvolti.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

“L’investimento di Italpizza, 20 milioni di euro per il consolidamento a Modena dell’azienda, coinvolge l’intero comparto agroalimentare del territorio fornendo, quindi, un contributo alla tenuta del sistema economico e al potenziamento della nostra food valley, oltre che del made in Italy, per aumentarne l’attrattività nel mondo”. Lo ha ricordato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli intervenendo, nella seduta di giovedì 23 dicembre del Consiglio comunale di Modena, nel dibattito che ha preceduto l’approvazione dell’ampliamento dello stabilimento di Italpizza. Il sindaco ha espresso anche “apprezzamento per il dialogo tra azienda e sindacato che ha portato alla firma di un accordo che consolida l’occupazione dando ulteriore valore al lavoro” e, sul tema della viabilità ha ribadito che l’amministrazione sta continuando a lavorare con il ministero per riuscire a far partire i lavori preliminari della Complanarina entro il 2022.

Aprendo il dibattito per Lega Modena, Barbara Moretti ha affermato che “l’espansione dello stabilimento rappresenta un’opportunità per l’economia, l’occupazione e anche dal punto di vista urbanistico. Sarebbe necessario però – ha aggiunto – migliorare la connessione alla viabilità in un’area già complicata”. La consigliera ha sottolineato anche come “il percorso di reintegrazione dei 600 addetti possa rappresentare un modello per risolvere altre crisi aziendali nel settore alimentare sul territorio modenese superando la presenza di cooperative spurie”. La delibera prevede consumo di suolo, ha detto Giovanni Bertoldi, “ma un ampliamento, peraltro in un’area prospiciente l’autostrada, è preferibile rispetto a una nuova costruzione. L’intervento, inoltre, dovrebbe portare ricadute positive sulla logistica e sulle condizioni dei dipendenti che potrebbero anche aumentare vista la possibile crescita dell’azienda”. Stefano Prampolini si è dichiarato “favorevole a ogni azione che possa sostenere le aziende che vogliono allargare la produzione rimanendo sul territorio modenese. In più, il sito è vicino all’autostrada e quindi non disturba nessuno”.

Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha sollevato alcune questioni normative e procedurali, spiegando che “l’iter per l’approvazione semplificata della variante urbanistica per lo sviluppo di attività produttive prevede che l’attività debba essere collocata in territorio urbanizzato, mentre Italpizza è fuori da queste aree”. Inoltre, sul fronte del calcolo del contributo straordinario da erogare al Comune, “mi pare basso l’incremento del valore economico acquisito dall’area dopo il cambio di destinazione d’uso”. È giusto tenere in considerazione le ricadute economiche e occupazionali dell’ampliamento, ha affermato Andrea Giordani (Movimento 5 stelle) ma “vorremmo che l’Amministrazione prestasse maggiore attenzione alla tutela paesaggistica del territorio, soprattutto ora che si lavora al Pug, anche in considerazione del fatto che l’estensione dell’azienda insiste in parte sul parco della vicina villa Montecuccoli degli Erri”. Per Enrica Manenti, gli amministratori hanno il compito di valutare le situazioni da tutti i punti di vista: “Secondo l’azienda, l’ampliamento consentirà di migliorare la logistica riducendo però solo parzialmente il traffico di mezzi, inoltre l’aumento delle aree di stoccaggio refrigerate farà crescere il consumo di energia. C’è un tentativo di sviluppare progetti sostenibili ma intanto continuiamo a ipotecare parti di territorio su ipotesi di sviluppo aziendale, però senza garanzie che la delocalizzazione non arrivi in futuro”.

Anche Diego Lenzini, per il Pd, ha sottolineato positivamente la scelta di Italpizza “di investire a Modena invece di delocalizzare: interventi di questo tipo aumentano l’attrattività del territorio e il livello occupazionale. Il progetto – ha aggiunto – prevede consumo di suolo che diventa accettabile a fronte di standard chiari ed elevati di sostenibilità ambientale che vengono posti alle aziende che intendono svilupparsi restando sul territorio”. Il consigliere ha concluso auspicando che si arrivi a realizzare la Complanarina “che è fondamentale per la viabilità dell’area”. Il capogruppo Antonio Carpentieri si è concentrato sulle ricadute positive per il territorio, in particolare in termini di occupazione. “Dietro questo investimento – ha detto – crediamo ci sia un’azienda di qualità, che sta portando avanti un percorso di assunzione diretta della manodopera, e che si amplia per rimanere sul territorio, aumentando anche l’indotto. I vantaggi sono per tutta la comunità”.

Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) ha affermato che “lo sviluppo deve essere sostenibile per le persone e per il territorio: sono note le vertenze per l’occupazione che hanno riguardato Italpizza, l’accordo che si è raggiunto per l’assunzione dei dipendenti è positivo, anche grazie al lavoro dei sindacati, ma occorre continuare a vigilare sulla situazione”.