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Lapam, Cna, Confcommercio e Confesercenti: “Le proposte per i bilanci comunali 2022”

Lapam, Cna, Confcommercio e Confesercenti: “Le proposte per i bilanci comunali 2022”Si avvicina il tempo della discussione dei bilanci comunali per il 2022 e le associazioni di categoria Lapam Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti hanno redatto un articolato documento con proposte concrete e realizzabili. A partire dagli effetti della pandemia, le quattro associazioni insistono sul patto da ricostruire tra amministrazioni e imprese.

“Negli ultimi anni – scrivono Conferecenti, Confcommercio, Cna e Lapam – il rapporto tra politica ed i cosiddetti corpi intermedi non è stato facile: tanti amministratori hanno preferito la disintermediazione, disconoscendo il ruolo della Associazioni di categoria; altri hanno improntato la discussione su questioni più di forma che di sostanza. Il risultato di tali atteggiamenti è sotto gli occhi di tutti: un corpo sociale sempre più sfilacciato. Ci attendiamo che la situazione attuale porti ad una riflessione della politica e ad una ripresa di un dialogo vero, concreto e costruttivo con le parti sociali, é in quest’ottica che riteniamo opportuno sottoporre alcuni temi strategici per il superamento di una crisi economica, ma anche sociale, senza precedenti. Interventi straordinari per affrontare una situazione assolutamente straordinaria”.

Lapam, Cna, Confcommercio e Confesercenti iniziano da tassazione locale e burocrazia. “La pressione fiscale locale incide mediamente sulla tassazione totale delle imprese per quasi il 22%. E’ necessario, partendo dalla tassazione sugli immobili, invertire la tendenza razionalizzando la spesa corrente, recuperando l’evasione di tributi locali, imposte, tariffe, ticket, contravvenzioni ed efficientando l’organizzazione amministrativa. Sui rifiuti va accelerato il percorso di riequilibrio, ora in atto in modo parziale, nella suddivisione del carico tributario tra utenze domestiche e non. E vanno estese il più possibile le norme, introdotte da alcune amministrazioni, che hanno escluso le aree destinate alla produzione di rifiuti speciali dal calcolo della Tari. Nel percorso di adozione della tariffa puntuale, vanno affrontati alcuni nodi, come ad esempio quello delle piccole aziende del settore tessile ed abbigliamento e anche la classificazione dei rifiuti speciali che ha generato problemi per il conferimento degli inerti da lavorazione edile e per gli sfalci del verde privato. L’Imu – proseguono le associazioni – è un’imposizione iniqua e penalizzante per le aziende. In vista di una sua completa deducibilità, chiediamo ai comuni di contenere al massimo le aliquote applicate”. Tra le altre proposte un regolamento su base provinciale sulla pubblicità, l’esenzione dalla Tosap e della tassa di soggiorno per tutto il 2022, vista la situazione pandemica. “L’uniforme applicazione delle norme si collega al tema della semplificazione delle procedure – insistono Confesercenti, Cna, Lapam e Confcommercio – su cui negli ultimi anni non è stato fatto alcun sensibile passo in avanti. Stiamo parlando di un obiettivo a costo zero, non più rinviabile”.

Per quanto riguarda gli Appalti pubblici e le opportunità per le micro piccole e medie imprese locali la proposta è molto chiara: “Chiediamo che la linea assunta dal Comune di Modena venga rapidamente imitata da tutte le altre amministrazioni del territorio: l’applicazione del nuovo Codice degli appalti dopo le integrazioni introdotte dal decreto semplificazioni bis, prevede l’affidamento diretto per lavori sino a 150mila euro e la procedura negoziata (con invito di almeno 5 operatori) per lavori da 150mila fino a 1 milione di euro. Si tratta di uno strumento utilissimo per coinvolgere nei cantieri pubblici imprese locali e che per questo chiediamo sia applicato al massimo delle sue potenzialità”.

Incentivi ed aiuti alle imprese, anche di questo scrivono Cna, Lapam, Confesercenti e Confcommercio: “Inevitabile e imprescindibile è poi un fattivo aiuto alle imprese, economico dove possibile, ma anche sul piano burocratico. La richiesta è quella di sostenere l’apertura di nuove attività permettendone l’avvio anche senza aver completato l’iter autorizzativo (se non per la parte riguardante gli adempimenti sanitari), lasciando sei mesi di tempo per la regolarizzazione.

Aiuto alle imprese poi non vuol dire solo erogare denaro ma anche aprire con le associazioni di categorie tavoli operativi volti a costruire percorsi partecipati e condivisi. Il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – proseguono le associazioni – deve essere utilizzato al massimo delle sue potenzialità. E’ quindi opportuno che le amministrazioni, eventualmente anche in forma aggregata, organizzino un’attività di monitoraggio in modo da sfruttare ogni eventualità in questa direzione.  Occorre che da subito che gli enti locali si attrezzino per usufruire delle risorse disponibili tra l’altro per asili nido e scuole dell’infanzia, trasporto pubblico locale, sanità, rigenerazione urbana, gestione dei rifiuti. Gli enti territoriali dovranno anche partecipare alla digitalizzazione di tutta la pubblica amministrazione”.

A partire dalle risorse messe in campo dalla Regione attraverso la Legge 4, sarà  necessario che l’intero sistema pubblico, interessato a valorizzare  il turismo, definisca nell’ambito dei propri bilanci specifici  stanziamenti che possano individuare azioni ed iniziative da realizzarsi in raccordo con il livello provinciale, amplificando le strategie messe in campo dalla Regione Emilia Romagna, da APT e dalla Provincia. L’auspicio è, in particolare, che nel 2022 dalla collaborazione tra comuni, Provincia,  possa costituirsi un fondo economico idoneo al sostegno al “Progetto Turismo di Modena”, che contempli anche uno sforzo collettivo per accrescere le competenze professionali del comparto, la vocazione all’innovazione delle imprese e più nel complesso la cultura dell’accoglienza del territorio.

A partire dalle risorse messe in campo dalla Regione attraverso la Legge 4, sarà necessario che l’intero sistema pubblico, interessato a valorizzare il turismo, definisca nell’ambito dei propri bilanci specifici stanziamenti che possano individuare azioni ed iniziative da realizzarsi in raccordo con il livello provinciale, amplificando le strategie messe in campo dalla Regione Emilia Romagna, da Apt e dalla Provincia.

L’auspicio è, in particolare, che nel 2022 dalla collaborazione tra comuni, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione di Modena possa costituirsi un fondo economico idoneo al sostegno al “Progetto Turismo di Modena”, che contempli anche uno sforzo collettivo per accrescere le competenze professionali del comparto, la vocazione all’innovazione delle imprese e più nel complesso la cultura dell’accoglienza del territorio.

Confcommercio, Confesercenti, Lapam e Cna chiudono su negozi di vicinato e centri storici: “La pandemia e le conseguenti chiusure hanno avuto un forte impatto in particolare sulle attività legate al commercio, pubblici esercizi e turismo compromettendo l’andamento economico-finanziario nell’anno 2020 e 2021. È inoltre in atto un cambiamento nel mercato che risponde ai bisogni di un consumatore oggi sempre più esigente, attento e informato. I negozi di vicinato stanno vivendo una crisi senza precedenti, con chiusure che portano allo spopolamento dei piccoli centri creando un problema non solo economico ma anche sociale, di sicurezza e presidio del territorio.

Va pensata una nuova idea di città/comune, che parta dalla politica e che oltre ai cittadini coinvolga commercianti, pubblici esercizi, artigiani, liberi professionisti, piccole industrie e servizi”.