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Tragedie familiari, il dolore e la vicinanza di mons. Erio Castellucci

Tragedie familiari, il dolore e la vicinanza di mons. Erio CastellucciL’arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, monsignor Erio Castellucci, appresa la notizia dei tragici fatti delittuosi che si sono consumati tra le mura domestiche in città e in provincia in questi ultimi giorni, esprime lo sconcerto e il dolore personale e della Chiesa modenese, chiedendo a tutti la preghiera per i defunti e la consolazione per i familiari e per le comunità sconvolte e attonite per quanto accaduto. Di fronte a questi episodi, purtroppo ricorrenti, di cieca violenza fino all’annientamento di donne e bambini, all’interno di relazioni familiari o sentimentali, occorre fermarsi, interrogarsi evitando una pericolosa assuefazione al male che quotidianamente compare nelle cronache locali e nazionali.

La Parola di Dio così ci esorta: ”Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male”. È questa l’unica via per uscire dalla spirale di violenza che si esprime nella società in tante altre situazioni. Non è una soluzione astratta ma si traduce in una maggiore attenzione alle solitudini e alle sofferenze, più ascolto per intercettare i segnali di difficoltà, più solidarietà nel prendersi cura delle famiglie, soprattutto di quelle più giovani, indifese e in difficoltà. Alle strutture educative e pastorali delle due diocesi che operano a favore e a servizio delle famiglie l’invito ad intensificare gli sforzi perché nessuno, soprattutto le famiglie, si senta abbandonato e cada nel baratro della solitudine e del dolore senza il conforto di una presenza amica.

Il vescovo Erio rivolge poi un pensiero e una preghiera speciale per i due bambini, 2 e 5 anni, vittime della tragedia avvenuta a Sassuolo. Come i Santi Innocenti del Vangelo li crediamo accolti dalla misericordia di Dio, “il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati” (1Tm 2,4), e pensando alla tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite” (Mc 10,14).