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Ambiente, la Regione rafforza la tutela di due siti della Rete Natura 2000

Ambiente, la Regione rafforza la tutela di due siti della Rete Natura 2000Pioppi, Salici, Aceri, Ontani, ma anche arbusti come la Sanguinella, la Fusaggine, il Biancospino e poi rettili, anfibi e una straordinaria varietà di uccelli come il Tarabusino, la Nitticora, la Garzetta, il Cavaliere d’Italia, l’Airone.

La Regione rafforza la tutela delle “Casse di espansione del fiume Secchia” e delle “Aree delle risorgive di Viarolo, Bacini di Torrile, Fascia golenale del Po” due siti della Rete Natura 2000 nelle province di Reggio Emilia, Modena e Parma, che presentano la ricchezza di biodiversità tipica delle zone umide.

Complessivamente si tratta di un aumento dell’estensione di quasi 400 ettari.  Più in particolare: 213 ettari per le Casse di espansione del fiume Secchia che di fatto raddoppia, passando da 277 a 490 ettari, e 178 ettari aggiuntivi per l’area delle Risorgive parmensi la cui superficie passa da 2.622 a 2.800 ettari.

“La Rete Natura 2000 rappresenta il cuore dei nostri sforzi per proteggere l’ambiente naturale ed è di vitale importanza per la tutela della biodiversità – dichiara l’assessora alla Montagna, parchi, forestazione, programmazione territoriale e paesaggistica, Barbara Lori – Oltre ad offrire spazi interessanti da tutelare ed esplorare, apre ampie opportunità di sviluppare nuove attività economiche basate su questo prezioso patrimonio naturale. La sua espansione è quindi molto positiva per la natura e per noi.”

Tutela dell’ambiente

Un vero e proprio corridoio ecologico destinato alla conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali rare o minacciate presenti sul territorio europeo. Questa è la Rete Natura 2000, prevista dalla direttiva “Habitat”: in Emilia-Romagna ne fanno parte 159 siti per una superficie di oltre 300mila ettari particolarmente ricchi sotto il profilo della biodiversità.

Proprio per questo, a fronte della necessità di avviare la rimozione dei sedimenti e della vegetazione nelle Casse di espansione del Secchia e lungo le rive del canale Lorno (che attraversa le aree delle Risorgive parmensi) –  due interventi indispensabili per garantire la sicurezza idraulica di un territorio fortemente antropizzato come quello padano –  la Regione ha scelto di non limitarsi ad attuare i previsti interventi compensativi di rinaturalizzazione, ma di rilanciare estendendo ulteriormente la superficie tutelata.

Verranno così ricreati boschi planiziali, siepi, prati stabili e piccole zone umide in aree tutte di proprietà pubblica, dove non costituiscono un pericolo per la sicurezza idraulica.