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L’indagine Confindustria Cerved conferma le difficoltà delle piccole imprese ad investire. Le proposte al Governo nazionale

L’indagine Confindustria Cerved conferma le difficoltà delle piccole imprese ad investire. Le proposte al Governo nazionaleI risultati del Rapporto Regionale PMI 2021, realizzato da Confindustria e Cerved in collaborazione con Intesa Sanpaolo e presentato oggi a Roma, confermano che la crisi economica connessa alla pandemia da Covid-19 ha avuto effetti rilevanti, ma diversificati fra settori, anche in Emilia-Romagna.

Dal Rapporto emerge come nel 2020 si sia interrotto il trend di miglioramento della leva finanziaria delle PMI che durava da dieci anni. Per L’Emilia-Romagna l’incidenza dei debiti finanziari sul capitale netto è passata dal 63,2% del 2019 al 68,9% del 2020, comunque a livelli molto lontani da quelli precedenti la crisi finanziaria (116% nel 2007).

Nel corso dell’ultimo decennio le nostre PMI dell’Emilia-Romagna hanno vissuto un’importante trasformazione per riqualificare la propria offerta e rafforzare la competitività sui mercati. La veloce ripartenza della scorsa estate dopo i fermi produttivi imposti dalla pandemia è la testimonianza di una manifattura più resistente e attrezzata a gestire situazioni di forte criticità.

«La dimensione aziendale −  commenta il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Emilia-Romagna Giovanni Baroni −   è un fattore discriminante per la capacità di far fronte alla crisi. Dalla nostra recente indagine sugli investimenti industriali è emersa la maggiore difficoltà ad investire soprattutto tra le piccole imprese: una su cinque non ha realizzato investimenti nel 2020.  Difficoltà anche tra le medie imprese di alcuni settori del Made in Italy particolarmente colpiti dalla crisi (abbigliamento, tessile, fabbricazione mobili) e tra quelle più esposte alle criticità legate alle dinamiche di filiera a livello nazionale o internazionale.

In generale oggi le piccole e medie imprese −  sottolinea il Presidente Baroni −   si trovano in una situazione di forte esposizione debitoria e di limitata capacità di investimento. In questo quadro al Governo proponiamo alcune proposte concrete: la proroga automatica della moratoria di legge per le PMI,  la conferma dell’intervento rafforzato del Fondo di Garanzia per le PMI e della ‘Garanzia Italia’ di SACE, l’allungamento dei tempi di restituzione del rimborso dei debiti di emergenza del 2020 dai 6 anni, attualmente previsti, fino a 15 anni,  e infine l’utilizzo della leva fiscale per favorire la crescita dimensionale con interventi come la proroga del credito d’imposta per la quotazione delle PMI e lo sviluppo della finanza alternativa».