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Al Comune di Modena l’archivio della famiglia Abbati Marescotti

Al Comune di Modena l’archivio della famiglia Abbati Marescotti
Libro d’oro della illustrissima comunità di Modena, famiglia Abbati 1816

Una mappa della Modena del ‘600; carte che riguardano la gestione del territorio con le opere edili e infrastrutturali ordinate dagli Estensi; gride, avvisi e notificazioni; atti che documentano la gestione del patrimonio e degli affari di famiglia. Copre un arco di oltre quattro secoli, dalla seconda metà del Quattrocento alla prima metà del Novecento, l’archivio di famiglia che Francesca e Andrea Abbati Marescotti hanno voluto donare all’Archivio storico del Comune di Modena e che è già stato acquisito.

Composto da 80 buste, per complessivi 8 metri lineari, il fondo archivistico è particolarmente significativo per la storia politica, sociale e culturale della città: la famiglia Abbati (originaria di Castelnuovo di sotto nel Reggiano) è, infatti, un’antica e insigne casata modenese, iscritta all’albo della nobiltà cittadina fin dai primi anni del Cinquecento. Unitasi successivamente ai Marescotti, la famiglia fu insignita del titolo di conti Abbati Marescotti, trasmissibile a tutti i maschi in infinito, il 10 luglio 1818 per meriti nel campo economico e dell’istruzione.
La casata conta numerosi esponenti di spicco legati alla corte Estense tra i quali: l’ingegnere ducale Pietro Andrea (1693-1762) che fu anche soprintendente dei giardini e del parco della villa ducale di Sassuolo e che, nel 1734, restaurò le fortificazioni della cittadella e dei terrapieni di Modena; Pietro (1768-1842), celebre matematico e consigliere di Stato di Francesco IV d’Austria-Este, membro dell’Accademia dei Dissonanti e poi dell’Accademia di Scienze, Lettere e Arti, che ottenne nel 1818 dal duca il diritto di fregiarsi del titolo di conte e di unire il proprio cognome a quello dei Marescotti; Paolo (1812-1878), valente poeta e tragediografo, membro della Guardia d’onore di Francesco IV; Giulio Cesare (1893-1978), ingegnere capo della Provincia di Modena al quale si devono numerose infrastrutture ancora in funzione, Medaglia di bronzo al Valor militare e capo della difesa antiaerea della provincia di Modena nella Seconda Guerra Mondiale, presidente per 23 anni dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi.
Il servizio Biblioteche e l’Archivio storico si occuperanno di riordinare e inventariare il fondo documentario, mettendolo a disposizione degli studiosi non appena sarà possibile.