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Strati della Cultura, a Modena per riflettere sugli “Spazi che generano visioni”

Strati della Cultura, a Modena per riflettere sugli “Spazi che generano visioni”“Spazi che generano visioni”: questo il titolo della XVII edizione di Strati della Cultura, l’evento nazionale che Arci organizza ogni anno, dal 2007, per confrontare le proprie proposte sulla “promozione culturale” con il mondo delle istituzioni, della politica, della cultura. Quest’anno l’appuntamento è a Modena dal 14 al 16 novembre. La diciassettesima edizione di Strati della Cultura approfondirà il ruolo generativo dei centri culturali e dei circoli per costruire città, pensiero e modi di abitare che rispondano alla necessità di far fronte alle crisi dei sistemi urbani.

Crisi climatica, overtourism e gentrificazione, le città sono sempre più sistemi che ripudiano le differenze e accolgono i bisogni di chi può comprare, chi può consumare, anche per accedere alla cultura. Gli spazi sociali e culturali operano per costruire oasi nella desertificazione costruita da anni di politiche neoliberiste, che hanno condotto anche la cultura ad assuefarsi ad un ruolo pressoché decorativo. I centri culturali producono visioni di futuro, ripensano socialità e programmazione culturale attraversando le crisi del nostro tempo, sono spazi generativi che cercano di produrre risposte sociali sui territori. Rappresentano una moltitudine, una scena indipendente articolata in tutto il paese che non ha ancora ricevuto risposte adeguate dalla politica in termini di sostegni e riconoscimenti. Crisi climatiche, violenza di genere, omologazione culturale e capitalismo digitale sono alcuni dei punti critici che verranno affrontate durante le giornate per ridefinire come, attraverso l’attivismo culturale e il pensiero critico, i centri culturali luoghi possono generare visioni di futuri diversi per le città e i territori che viviamo.

Ogni giorno di Strati della Cultura si focalizzerà su temi diversi: il primo sui temi della sostenibilità ecologica, degli eventi culturali e sul greenwashing, il secondo giorno sulla presentazione del rapporto Essere Moltitudine, realizzato in collaborazione con cheFare, e sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul pensiero culturale, l’ultimo giorno con un ampio focus sulla notte e sull’importanza dei presidi culturali come luoghi attraversabili e di cura per i territori. Tra gli altri ricordiamo gli interventi di Massimo Mezzetti, sindaco di Modena, Emily Marion Clancy, vicesindaca di Bologna, Bertram Niessen, direttore di che Fare, Diletta Huyskes, autrice e ricercatrice, di diversi musicisti tra cui Max Collini, Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Alberto Bebo Guidetti, oltre a Luciana Castellina, presidente onoraria di Arci e Walter Massa, presidente nazionale di Arci.

In contemporanea, durante le tre giornate, si svolgeranno i “mini Strati della Cultura”, laboratori di arti performative per bambini e ragazzi ad accesso gratuito con tessera Arci per potersi confrontare con cinema, teatro e musica e fare esperienze creative che generano visioni: giovedì 14 dalle 16.30 alle 19.30 al Cinema Astra di Modena arriva Esploriamo con il cinema! (3 – 12 anni) in collaborazione con Tilt Associazione Giovanile; venerdì 15 dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18 al Teatro Drama laboratorio di teatro (6 – 12 anni) in collaborazione con Associazione Artisti Drama e infine, sabato 16 dalle 10 alle 13 allo Spazio Nuovo (via IV novembre 40/B) laboratorio creativo musicale in collaborazione con il Settore educativo Arci Modena – Comitato Provinciale APS.

Sempre a Modena, dal 14 al 17 novembre, al cinema Astra, si terrà anche il ViaEmili@DocFest, con una rassegna che mette al centro il contemporaneo, la necessità di porsi domande e la capacità del cinema del reale di mostrarci chi siamo, invitandoci a prendere parte, a non restare passivi. Strati della Cultura è un progetto promosso da Arci nazionale con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Fondazione Modena e di Hera comm, in collaborazione con Arci Modena, Arci Emilia Romagna e UCCA APS. Media partner di Strati della Cultura 2024 sono il quotidiano ‘il manifesto’ e AgCult, agenzia giornalistica specializzata nelle politiche pubbliche relative al settore della cultura e del turismo, e Radio Luoghi Comuni.