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Modena, a Memo uno sportello contro la dispersione scolastica

Modena, a Memo uno sportello contro la dispersione scolasticaNell’anno scolastico 2023-2024 sono stati 700 gli accessi allo sportello Informa famiglie scuola, 27 quelli allo sportello di consulenza educativa A più voci, 35 da giugno ad agosto quelli allo sportello Digitale facile e 65 gli accessi con colloquio allo Sportello Orientamento di Memo, servizio volto a sostenere ragazzi e famiglie nella scelta della scuola superiore e nel riorientamento in situazioni in cui gli studenti vivono con difficoltà l’ambiente scolastico, il tipo di studi o l’impegno richiesto.

A fare il punto sulle attività del Multicentro Educativo Modena “Sergio Neri”, in occasione della seduta del Consiglio comunale di lunedì 30 settembre, è stata l’assessora alle Politiche educative Federica Venturelli in risposta all’interrogazione di Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) sulle attività del centro educativo Memo. Insieme all’interrogazione è stata trattata anche una mozione del Pd sulla dispersione scolastica. Rossini, in particolare, ha chiesto quanti accessi agli sportelli sono stati rilevati nell’ultimo anno scolastico, con quali modalità vengono selezionati gli enti che gestiscono gli sportelli e a quanto ammonta il loro compenso per l’anno 2024-2025. La consigliera ha inoltre domandato a quanto ammontano le spese per la gestione di Memo e il contributo della Fondazione Modena, quali iniziative sono previste dallo sportello “Orientamento” per gli abbandoni scolastici e con quali modalità viene svolto il servizio di consulenza educativa dallo sportello “A più voci”.

“Quella del contrasto alla dispersione scolastica e del sostegno ai ragazzi nel loro percorso di studi prima e di vita poi – afferma Venturelli – è una delle sfide più importanti, una battaglia centrale che tutti noi dobbiamo portare avanti. Investire nella scuola e nelle nuove generazioni equivale a gettare le basi per una solida crescita delle nostre comunità e del sistema nazionale; non si tratta soltanto di una questione di equità sociale, ma di un investimento cruciale per lo sviluppo economico e sociale. Del problema della dispersione scolastica, strettamente collegato alle condizioni socio-economiche della famiglia di appartenenza, si occupano sia le scuole che il territorio con progetti diversi: lo Sportello Orientamento fa parte delle opportunità che il Comune mette a disposizione”.

Lo sportello Orientamento supporta famiglie e ragazzi aiutandoli a comprendere se si tratta di una difficoltà momentanea o se invece va valutata la scelta di una nuova scuola superiore più affine alle proprie caratteristiche. Il servizio, che nell’ultimo anno scolastico ha registrato attività per oltre 16 mila euro, si occupa inoltre di accoglienza e orientamento per alunni con background migratorio neo arrivati (NAI).

Lo sportello è gestito dalla cooperativa Gulliver che mette a disposizione psicologhe specializzate nel campo dell’orientamento, con la possibilità di attivare un mediatore linguistico culturale. Lo scorso anno, in particolare, è stata avviata una sperimentazione di riorientamento al Liceo scientifico Wiligelmo, in cui lo sportello ha proposto laboratori a studenti delle classi prime, individuati dalla scuola, per il sostegno nel monitoraggio del proprio percorso scolastico. “La sperimentazione – ha aggiunto Venturelli – ha visto coinvolti 30 studenti e in quest’anno scolastico si vorrebbe proporre anche in altri istituti”.

L’assessora ha inoltre ricordato che la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione risorse per fornire contributi per l’acquisto dei libri e misure a sostegno del trasporto pubblico e che a livello provinciale viene effettuato un importante lavoro di orientamento verso le scuole superiori.

Il Memo, ha spiegato più in generale l’assessora, è una struttura del Settore Servizi Educativi e Pari Opportunità del Comune, accreditata dalla Regione come Centro di servizio e consulenza per le istituzioni scolastiche autonome dell’Emilia-Romagna e dal Miur per la formazione del personale scolastico. Svolge una serie di attività con valenza provinciale e comunale a supporto delle istituzioni scolastiche che operano nella fascia di età 0-18 anni: dalla formazione e consulenza per insegnanti, educatori e genitori agli itinerari scuola – città rivolti ad alunni/studenti, dalla documentazione e diffusione di esperienze, pratiche e progetti innovativi all’informazione, tramite sportelli dedicati, su attività e servizi del Centro e sulle attività più rilevanti nel territorio in materia di scuola ed educazione. Presenta, inoltre, una biblioteca specializzata con monografie, riviste, cataloghi di esperienze, ausili didattici. “Le spese previste per la gestione generale di Memo – ha ammontano a circa 450 mila euro, oltre al costo del personale pari a 680 mila euro, e sono sostenute con un contributo regionale di 116 mila 500 euro. Tra i costi, 75 mila euro riguardano l’affitto della struttura e 70 mila euro vengono destinati ai Comuni della provincia per le attività di formazione del coordinamento pedagogico territoriale; altri 37 mila euro sono destinati alla gestione annua degli sportelli (lo sportello Digitale Facile è coperto con fondi Pnrr). In particolare, la Fondazione di Modena sostiene con il Bando Personae 2024 le spese per lo Sportello Orientamento con un contributo di 11 mila euro.

Tra gli sportelli, gestiti attraverso selezione a trattativa diretta sul Mepa, lo Sportello Informa famiglie scuola, gestito da operatrici e mediatrici linguistico-culturali della cooperativa Gulliver, offre supporto per iscrizioni scolastiche, accesso a servizi scolastici, contributi, riduzioni, bonus e altro. La relativa spesa nell’ultimo anno scolastico è stata di 18 mila euro.

Lo Sportello A più voci, servizio di consulenza educativa per i genitori che hanno desiderio e necessità di confrontarsi su criticità che possono incontrare nella relazione con i propri figli nelle diverse fasi di crescita, è gestito dal settore Servizi educativi in collaborazione con il Centro per le famiglie del settore Politiche Sociali. Prevede un’analisi delle richieste per orientare verso una consulenza pedagogica: i colloqui (fino a tre appuntamenti) si svolgono in presenza presso il Memo o il Centro per le Famiglie. L’attività di consulenza nell’ultimo anno scolastico ha comportato una spesa di 2.854 euro.

Lo Sportello Digitale Facile, infine, aperto dal Settore Smart City a fine maggio insieme ad altri sette punti in città, offre assistenza e formazione gratuite per l’utilizzo dei servizi online e delle tecnologie digitali, con l’obiettivo di facilitare l’accesso e ridurre il divario digitale. Gestito da Coop Gulliver, nell’anno 2023-2024 ha avuto costi per 15 mila euro.

PIÙ RISORSE PER CONTRASTARLA

Destinare già nel prossimo bilancio risorse adeguate a sostenere il diritto allo studio e affrontare la lotta contro la dispersione scolastica. È la principale richiesta che il Consiglio comunale rivolge all’Amministrazione approvando, nella seduta di lunedì 30 settembre, la mozione sulla lotta alla povertà educativa e alla dispersione scolastica presentata dal Pd e trattata insieme all’interrogazione di Fratelli d’Italia sulla gestione e le attività del Centro educativo Memo, a cui ha risposto l’assessora alle Politiche educative Federica Venturelli. Il documento, presentato da Federica Di Padova, è stato approvato con anche il voto a favore di Avs, Pri-Azione-Sl, M5s, Spazio democratico e Modena Civica e quello contrario di Fratelli d’Italia, Modena in ascolto, Lega Modena e Forza Italia.

Con lo stesso voto è stato approvato pure un emendamento presentato da Spazio democratico che chiedeva di inserire, rispetto al testo originario della mozione, il riferimento alle risorse del Pnrr attribuite agli istituti scolastici modenesi per attività (anche co-progettate tra scuola e comunità locale) di riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria e di lotta alla dispersione scolastica specificando, inoltre, che le risorse del Piano scuola estate 2024 possono essere utilizzate entro dicembre 2025.

La mozione evidenzia come l’abbandono scolastico registri in Italia una delle incidenze più elevate d’Europa. Tra le cause anche le condizioni socioeconomiche delle famiglie, rispetto alle quali Regione e Comune hanno adottato specifiche politiche di welfare, in risposta a situazioni derivanti, per esempio, dal caro libri e trasporti. Pertanto, oltre a richiedere ulteriori risorse nel prossimo bilancio, la mozione chiede di perseguire il sostegno all’istruzione dei ragazzi anche attraverso la formazione di reti tra scuole ed enti territoriali, l’apertura degli istituti in orario extracurriculare e progetti dedicati all’educazione all’affettività e alla riduzione del divario tra studenti italiani e stranieri.