È stato presentato giovedì 26 settembre, presso la Sala ex Cappella di AGO Il tempo della Meraviglia, la programmazione di Fondazione AGO che accompagnerà cittadini e pubblico con mostre, eventi, lectures, attività didattiche che si svolgeranno a Modena da ottobre 2024 a gennaio 2025. Interdisciplinarità, contaminazione dei saperi, innovazione educativa – con uno sguardo particolare rivolto alle nuove generazioni -, arti visive, scienza e tecnologia sono le parole chiave di questo percorso.
Nato da una progettazione articolata, partecipativa e condivisa che ha coinvolto nel tempo, in una serie di tavoli tecnici e think tank lo staff e gli organi della Fondazione AGO e tutti i partner coinvolti nel progetto AGO (MuseOmoRE, DHmore, FEM – Future Education Modena) Il tempo della meraviglia inaugurerà il 25, 26, 27 ottobre con un programma di Open Day su tre giornate svolgendosi attraverso mostre, lectures, incontri, tutti a ingresso libero, in un programma culturale di ampio respiro.
Il programma culturale “Il tempo della Meraviglia” – commenta Donatella Pieri, Presidente di Fondazione AGO – rappresenta il punto di avvio della programmazione di Fondazione AGO, risultato di un processo di riflessione, collaborazione e progettazione corale che ha interessato gli organi e lo staff di Fondazione AGO e i partner di AGO (MuseOmoRE, DHmore, FEM – Future Education Modena).
Il frutto di questo lavoro congiunto è ricco di punti di vista e angolazioni così come è e sarà Fondazione AGO: un laboratorio di produzione culturale, di ricerca e di didattica volto all’interazione tra discipline e linguaggi differenti, nel dialogo serrato fra cultura umanistica e scientifica.
Ringrazio il team, i partner, il Consiglio di Amministrazione, il Consiglio di Indirizzo e il Comitato Scientifico e i Presidenti di questi ultimi Roberto Alessandrini e Gianfrancesco Zanetti per il grande lavoro di squadra svolto insieme che ha portato al programma presentato insieme ai Soci Fondatori di Fondazione AGO.
Faremo in modo che la meraviglia che il titolo del programma evoca possa essere proprio quella che ci accompagnerà negli anni in cui le Fabbriche culturali prenderanno progressivamente forma – è il commento di Massimo Mezzetti, Sindaco di Modena che non ha potuto partecipare alla conferenza stampa -. Modena coltiva una giusta ambizione che dobbiamo fare in modo possa realizzarsi in AGO, un importante approdo, un asset fondamentale di un più grande polo culturale che dovrà fortemente connotare questa città nei prossimi anni.
Benvenuto, quindi, a questo programma che si rivolge a diversi pubblici e compone una trama molto interessante tra scienza, arte, didattica e grandi ospiti; una contaminazione fra diversi linguaggi, scientifici ed umanisti, che sempre più dovrà rappresentare la cifra di questo grande hub culturale.
Il programma, frutto dell’unione di scienza, tecnologia e arti visive, mette in luce in modo concreto – racconta Carlo Adolfo Porro, Rettore Magnifico dell’Università di Modena e Reggio Emilia – l’importanza dell’interdisciplinarità. Iniziative di questo tipo dimostrano quanto sia essenziale, oggi, far interagire saperi diversi per aprire nuove prospettive e affrontare le sfide del presente con maggiore consapevolezza. L’Università di Modena e Reggio Emilia prende parte attiva in questo percorso e si fa parte promotrice di innovazione, offrendo a tutti l’opportunità di riflettere in maniera più profonda sui temi della conoscenza e della creatività. L’interdisciplinarità non è un concetto astratto, ma una pratica quotidiana che arricchisce il percorso formativo e culturale, coinvolgendo le nuove generazioni in una visione più integrata e dinamica. In un simile contesto, anche MuseOmoRe, con il suo patrimonio scientifico e culturale, contribuisce in maniera significativa al programma, mettendo a disposizione preziose risorse di conoscenza e ricerca attraverso mostre e attività didattiche pensate per il pubblico.
Si sta sviluppando un moltiplicatore culturale – sottolinea Matteo Tiezzi, Presidente della Fondazione di Modena – capace di andare oltre la semplice sommatoria delle esperienze d’eccellenza che lo hanno generato. Il Tempo della Meraviglia lascia intravedere le potenzialità di un progetto volto a dialogare con la nostra comunità e che in stretto raccordo con Comune, Università e Fondazione di Modena Fondazione AGO dovrà sviluppare nel prossimo triennio.
La divulgazione di una conoscenza che scaturisce dall’intersezione tra saperi, dall’incontro tra mondi come l’arte e la scienza, nella collaborazione continua con le altre istituzioni culturali del nostro territorio, dovrà essere uno dei tratti distintivi di Fondazione Ago.