Un’ondata di eccezionali precipitazioni sta colpendo ancora una volta la regione
Emilia-Romagna in maniera drammatica: numerosi corsi d’acqua esondati, migliaia di
persone evacuate o in allerta, la sospensione delle linee ferroviarie e stradali, la
riattivazione di molte frane appenniniche.
Come CGIL Emilia Romagna esprimiamo la massima vicinanza alle comunità colpite e
ringraziamo le lavoratrici e i lavoratori che stanno operando con il massimo impegno
per garantire la sicurezza e il sostegno alla popolazione colpita.
In queste ore la priorità è mettere in sicurezza la popolazione e il territorio e
chiediamo quindi alla Regione Emilia-Romagna e a tutte le Istituzioni coinvolte di
convocare con urgenza il tavolo regionale e i tavoli territoriali per la gestione
dell’emergenza. E’ inoltre assolutamente necessario garantire la sicurezza di tutte le
lavoratrici e i lavoratori, sospendendo le attività a rischio: nessuno deve essere
messo in pericolo per mere ragioni di profitto.
Superata la fase di gestione della prima emergenza sarà necessario tuttavia aprire
una discussione complessiva su quanto messo in campo per la ricostruzione a
seguito degli eventi del maggio 2023.
Come CGIL abbiamo denunciato in molte occasioni le scelte sbagliate compiute dal
Governo in questi 16 mesi, rivendicando la necessità di risorse adeguate e di
provvedimenti legislativi che garantissero tanto il risarcimento al 100% dei danni
subiti dalla popolazione quanto l’avvio celere di un importante progetto di messa in
sicurezza del territorio in grado di affrontare le enormi criticità emerse.
Sono stati commessi molti errori inaccettabili: il tempo perso per la nomina del
Commissario straordinario, una struttura commissariale senza la dotazione di
personale adeguato e lontana dal territorio, norme sbagliate che hanno reso le
procedure di risarcimento e ricostruzione lente e farraginose.
I risultati dei ritardi e delle scelte sbagliate compiute dal Governo sono sotto gli occhi
di tutti: gran parte della popolazione colpita in queste ore non ha ancora ricevuto un
euro dei risarcimenti per i danni del maggio 2023 e il processo di ricostruzione e
messa in sicurezza del territorio procede a singhiozzo, senza risorse adeguate e senza
la visione complessiva che sarebbe necessaria.
Viviamo dentro una vera e propria crisi climatica e si moltiplicano gli eventi estremi:
ne sono esempio lampante il caldo estremo degli scorsi mesi e gli eventi alluvionali
che colpiscono con sempre maggiore frequenza il nostro territorio.
Appare quindi con evidenza quali enormi danni produca l’inerzia – quando non
addirittura il negazionismo – rispetto alla necessità di affrontare il cambiamento
climatico. Tutto ciò non è più tollerabile: invece di provare a smontare a livello
europeo il Green Deal come ribadito ieri da Confindustria con la condivisione del
Governo, la priorità deve diventare il contrasto al cambiamento climatico e
l’adozione di ogni strategia possibile di adattamento agli eventi estremi per garantire
la sicurezza della popolazione.
Questo dovrà essere un tema fondamentale anche per le forze politiche che si
candidano a governare l’Emilia-Romagna: serve rilanciare con forza le politiche per
l’abbattimento delle emissioni di CO2 e per la definitiva uscita dall’utilizzo dei
combustibili fossili, rafforzare la manutenzione ordinaria e straordinaria del
territorio, rivedere la legge urbanistica regionale affinché il consumo di suolo diventi
per davvero a saldo zero.
Per queste ragioni, ancora una volta chiediamo al Governo di cambiare rotta sulle
scelte compiute fino ad ora e di ascoltare il territorio e le parti sociali: ora è urgente
intervenire per affrontare l’emergenza in corso e per recuperare i ritardi nella
ricostruzione accumulati in questi 16 mesi.
(Segreteria CGIL Emilia Romagna)