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Unione Nazionale Consumatori sull’inflazione: la classifica dell’Emilia Romagna

Unione Nazionale Consumatori sull’inflazione: la classifica dell’Emilia RomagnaL’Istat ha resi noti solo ora i dati dell’inflazione di gennaio di tutte le città monitorate, non solo, quindi, dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti. L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato, quindi, la classifica delle città più care dell’Emilia Romagna, in termini di aumento del costo della vita.

In testa alla graduatoria, Rimini, dove l’inflazione pari all’1%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 272 euro per una famiglia media e che la colloca al 22° posto della graduatoria nazionale delle città più care. Medaglia d’argento per Bologna, dove l’inflazione dello 0,8% determina un incremento di spesa annuo pari a 223 a famiglia (34° posto in Italia).

Sul gradino più basso del podio Ferrara che con +0,6% ha una spesa supplementare pari a 163 euro annui per una famiglia tipo, sotto la media nazionale pari a 188 euro (46° in Italia).

Al quarto posto, ex aequo, Parma e Forlì Cesena (+0,4% e +109 euro per entrambe), poi Ravenna (+0,3%, +82 euro).

Sotto la media dell’Emilia Romagna (+0,3%, pari a 79 euro) si collocano Piacenza (+0,2%, +54 euro), Modena, in deflazione con -0,2% ed un risparmio a famiglia pari a 54 euro. La città più virtuosa è Reggio Emilia con -0,4%, pari ad una minor spesa di 109 euro, un dato che la colloca al 2° posto delle migliori città con più di 150 mila abitanti e al 4° nella classifica totale delle città più risparmiose.