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Palazzo Solmi, primo ingresso di Sandrone nella nuova casa

Palazzo Solmi, primo ingresso di Sandrone nella nuova casa
Il saluto della Famiglia Pavironica insieme al sindaco Muzzarelli dal balcone di Palazzo Solmi

Sandrone, la Pulonia e Sgorghiguelo hanno fatto il primo ingresso nella loro nuova casa, dove i lavori di riqualificazione e restauro degli spazi proseguono nel rispetto del cronoprogramma, con fine cantiere prevista prima dell’estate.

Questa mattina, giovedì 8 febbraio, in occasione del “Carnevale del Giovedì grasso”, la Famiglia Pavironica, il presidente della società del Sandrone Giancarlo Iattici, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, hanno visitato gli ambienti di Palazzo Solmi e verificato lo stato di avanzamento dei lavori. In particolare, sono saliti fino al salone principale dove è stata già posata la pavimentazione in cotto tradizionale, la stessa che sarà utilizzata in tutte le stanze del palazzo, fatta eccezione per il Camerino degli specchi dove sarà posato un pavimento ligneo come era in origine. Sandrone, la Pulonia e Sgorghiguelo hanno avuto modo di ammirare la volta decorata dal pittore e scenografo modenese Arsenio Crespellani e si sono affacciati dal balcone su via Emilia da cui, si dice, si sia affacciato Napoleone in visita alla città nel 1797, ospite dell’allora proprietaria famiglia Rangoni, ma soprattutto sede per lungo tempo di molti dei primi Sproloqui della Famiglia Pavironica. I discorsi di Sandrone, infatti, presero avvio a fine ‘800 prima nella sede della Fratellanza, poi davanti alle varie sedi della Società del Sandrone, e a seguire Palazzo Solmi in via Emilia, con il suo balcone, divenne per lungo tempo il luogo da cui la maschera modenese lanciava i suoi messaggi.

Nell’area dell’edificio settecentesco ceduta dal Demanio al Comune di Modena stanno proseguendo con un costante confronto con la Soprintendenza i lavori per la futura “Casa della Modenesità”, che ospiterà anche enti, associazioni  e società storiche e centenarie rappresentative delle tradizioni e dell’identità di Modena, dello sport, della cultura, della solidarietà: tra queste, oltre alla Società del Sandrone, gli uffici del Festival Filosofia e la collezione della raccolta di giocattoli e modellini in latta che riproducono oggetti circensi del collezionista Roberto Fazzini donata al comune di Modena. Una sala sarà intitolata a Maria Grazia Badiali, come riconoscimento all’impegno e al profondo spirito di solidarietà nei confronti delle persone più deboli attraverso le tante iniziative promosse dall’Associazione internazionale Regina Elena onlus.

L’intervento a Palazzo Solmi, che prende il nome dall’ultima famiglia che ne ha avuto il possesso prima del trasferimento al Demanio, ha preso il via con la consegna del cantiere a dicembre 2022 e ha un valore di circa 2 milioni 600 mila euro, di cui 2 milioni 500 mila derivanti da mutuo erogato dall’Istituto per il Credito sportivo.

I lavori sin qui realizzati riguardano principalmente i consolidamenti strutturali, la realizzazione dell’impiantistica, le riparazioni puntuali alla copertura e l’approntamento di tutto il sistema antincendio. Sono state avviate le opere più specificatamente di restauro e di finitura con le lavorazioni alle pareti, agli infissi, la posa della struttura in ferro e vetro che andrà a chiudere il loggiato interno al primo piano (secondo uno specifico progetto approvato dalla Soprintendenza) e, appunto, la posa della pavimentazione. Questa fase di lavori prevede, inoltre, la realizzazione delle scale di servizio e il montaggio dell’ascensore che collegherà i vari piani del palazzo, oltre alla completa ripavimentazione del cortile cinquecentesco cui si accede dall’androne centrale. Una delle operazioni più scenografiche, programmata come ultima fase dei lavori, sarà l’apposizione dell’illuminazione esterna che valorizzerà la magnificenza architettonica dell’edificio. Saranno infine rimontate le sfere sui due candelabri in marmo posti alle estremità della balaustra del balcone in colonne di marmo, spenti da molto tempo e che torneranno, con tutto il palazzo, a risplendere.

Un momento della visita nella futura ‘casa’ della Famiglia Pavironica

LAVORI SU 1.803 METRI QUADRATI

I lavori alla porzione di Palazzo Solmi di proprietà del Comune riguardano una superficie interna di 1.803 metri quadrati e i cortili interni e sono stati definiti sulla base dei nuovi assetti funzionali che assumeranno i locali.

L’intervento riguarda, in particolare, il completamento dei cortili al piano terra, delle sale e ambienti al piano nobile, la predisposizione degli impianti elettrici e meccanici e il parziale consolidamento delle strutture, adeguandole alle attuali normative in vigore. Con l’intervento è prevista inoltre l’eliminazione delle barriere architettoniche: attraverso l’installazione di ascensori vengono infatti resi accessibili a persone con disabilità tutti i piani, eccetto due locali al piano secondo, e i blocchi bagno dei vari piani comprendono servizi igienici per disabili.

Al piano terra, le corti interne vengono ripavimentate in cotto e passatoie in pietra calcarea e attrezzate con impianti elettrici, di illuminazione e idrici, in modo da consentirne l’uso per eventi all’aperto (ad esempio, concerti o conferenze). Negli accessi su via Emilia e via Carteria vengono installati cancelli, che rimarranno sempre aperti nelle ore di esercizio. Si potrà accedere al palazzo tramite una porta scorrevole sull’area ascensore-scale e, a fianco dello scalone storico principale, nel sottoportico di passaggio tra i cortili, è in corso la realizzazione di un nuovo accesso e una scala secondaria con struttura in acciaio. Per potenziare il collegamento tra il piano nobile e i locali nel sottotetto, inoltre, la scala nel lato ovest del palazzo viene affiancata da una piattaforma elevatrice.

Al piano ammezzato, tre sale tra le quali l’ampio salone con soffitto cassettonato, saranno presto pronte a ospitare la nuova sede della società del Sandrone, in cui troverà spazio anche la cucina in uso al circolo ricreativo, oltre ai servizi per gli utenti.

Al piano nobile, le logge della corte cinquecentesca, chiuse con sottili infissi in acciaio color bronzo e vetro nel rispetto della configurazione architettonica, diventeranno il nodo distributivo per tutta la porzione del fabbricato. Internamente, l’intervento preserva e valorizza l’effetto ottico che, passando attraverso le diverse sale e relative porte, consente di traguardare le finestre di via Badia e via Carteria, attraverso un asse lungo oltre 65 metri. Il Salone delle feste, così come il Camerino degli specchi, ripristinato con gli apparati decorativi originari, e alcune altre sale adiacenti rimarranno sempre visitabili e disponibili per eventi, concerti di musica da camera, feste, convegni ed esposizioni temporanee per altri soggetti del territorio. A ovest di questi locali troverà sede l’allestimento permanente della Società del Sandrone dedicato ai burattini, che sarà gestito secondo un progetto concordato con l’Amministrazione volto a valorizzare la cultura e la tradizione modenese, in coordinamento con il progetto di valorizzazione del patrimonio delle teste di legno del Museo civico: circa 150 burattini realizzati a partire dalla fine dell’Ottocento, una “Baracca”, come si definisce il teatro delle teste di legno, dello stesso periodo, i manoscritti delle farse e una mostra storica, ricca di documenti e immagini che ripercorre gli oltre 150 anni della Società e la tradizione dell’antico Carnevale modenese. A est del Salone saranno collocati gli uffici e i servizi del Consorzio Festival Filosofia, dotati di propria scala di accesso e ingresso esclusivo da via Badia. Oltre all’organizzazione della manifestazione annuale, il Consorzio sviluppa anche una serie di ricerche, pubblicazioni ed eventi culturali.

Al piano sottotetto, raggiungibile con due scale interne e un piccolo ascensore, vengono collocati gli impianti e, nel lato ovest, gli ambienti potranno essere utilizzati come uffici e ospitare eventualmente altre attività.

In tutti i piani, a testimonianza del tipo di pavimentazioni preesistenti, è prevista la posa di mattonelle in cotto fatte a mano nei diversi formati di riferimento, così come nei gradini dello scalone. L’impianto di raffrescamento e riscaldamento viene completato e adeguato alle normative più recenti con distribuzione sottopavimento e sottotraccia alle pareti; queste ultime tinteggiate con colori a calce secondo le cromie, le riquadrature e le decorazioni rilevate nel corso delle ricerche stratigrafiche effettuate. È prevista la conservazione degli infissi esterni e interni (già recuperati o sostituiti) e tutte le nuove partizioni murarie interne presentano elementi che evidenziano il distacco dai soffitti dei locali per sottolineare il nuovo inserimento.

Il recupero del complesso monumentale di Palazzo Solmi era già stato avviato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio di Bologna una decina di anni fa, prima del trasferimento di quell’area dell’immobile al Comune, avvenuto a marzo 2021. Quei lavori erano stati conclusi solo parzialmente nel 2014.