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Ieri a Modena conferenza sugli aspetti generali del Codice europeo di etica per le forze di polizia

Ieri a Modena conferenza sugli aspetti generali del Codice europeo di etica per le forze di poliziaIeri, presso la sala di rappresentanza di Palazzo d’Aragona Coccapani a Modena, sede dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti del capoluogo, si è tenuta una conferenza sugli aspetti generali del Codice europeo di etica per le forze di polizia.

Autorevoli relatori sono stati la Prefetta di Modena, Dott.ssa Alessandra Camporota,
e il Procuratore della Repubblica Dott. Luca Masini, che hanno fornito spunti di riflessione
e approfondimenti insieme al Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Antonio
Caterino.
L’incontro, aperto dall’Ufficiale sull’importanza di disporre di un Codice deontologico comune per tutti gli esponenti delle forze dell’ordine a livello europeo, è proseguito con la dissertazione della Prefetta che ha approfondito le fondamentali tematiche dell’etica che deve contraddistinguere la professionalità degli operatori della forza pubblica oltre che dei pubblici dipendenti più in generale, sottolineando altresì come il patrimonio genetico di un’Istituzione secolare quale è l’Arma dei Carabinieri, per come rilevato quotidianamente da cittadini e Autorità, sia già ricco dei più alti valori indicati nel Codice in argomento. Le tradizioni benemerite sono notoriamente improntate alla rassicurazione sociale, in piena adesione ad una linea di condotta da sempre a sostegno della popolazione.
Il Procuratore della Repubblica ha altresì evidenziato come tutte le buone prassi delle forze
di polizia implichino sempre il più ampio rispetto dei diritti delle persone, anche sotto il
profilo della rigorosa adesione alle procedure da ultimo aggiornate con la cosiddetta riforma
“Cartabia”.
L’evento si è concluso con un riferimento all’art. 23 del citato Codice: “Il personale di
polizia deve essere in grado di dimostrare capacità di discernimento, apertura mentale,
maturità, senso della giustizia, doti comunicative […], capacità di leadership e organizzativa. Inoltre, deve possedere una buona comprensione delle problematiche sociali,
culturali e comunitarie”.

L’uditorio era composto da una nutrita schiera di Ufficiali e Marescialli Comandanti
dei reparti, oltre che di Brigadieri, Appuntati e Carabinieri di tutto il Comando Provinciale
di Modena, nonché di una rappresentanza di Allievi Ufficiali dell’Accademia Militare di
Modena, accompagnati da un Tenente dei Carabinieri, Comandante di Plotone.
L’avvicinamento a tali temi da parte dei futuri Ufficiali dell’Arma è stato pienamente
condiviso dal Comandante dell’Accademia Militare, Gen. D. Davide Scalabrin, che ha
pertanto autorizzato la partecipazione dei giovani in formazione.