Home Modena Come cambia la scuola secondaria. Limiti e insidie della riforma dell’istruzione tecnica...

Come cambia la scuola secondaria. Limiti e insidie della riforma dell’istruzione tecnica e professionale

Come cambia la scuola secondaria. Limiti e insidie della riforma dell’istruzione tecnica e professionaleLa riforma degli Istituti Tecnici e Professionali è al centro dell’incontro rivolto al mondo della scuola promosso dal sindacato scuola Flc Cgil, in collaborazione con l’ente per l’aggiornamento Proteo Fare Sapere, il prossimo martedì 19 dicembre. Una riforma fortemente voluta dal Governo e dal Ministero dell’Istruzione che, partendo da una prima sperimentazione, cambierà sostanzialmente l’impianto dell’istruzione tecnico-professionale.

L’incontro si tiene in modalità mista, in presenza presso la sede Cgil Modena (salone Corassori, piazza Cittadella,36) oppure in streaming al link: https://meet.er.cgi.it/Mo_RiformaIstruzioneTP con inizio alle ore 15.

Intervengono Monica Ottaviani segretaria Flc Cgil Emilia Romagna, Claudio Riso segretario Flc Cgil Modena, Gianni Carlini vice presidente Proteo Fare Sapere, Beppe Bagni segreteria nazionale Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti (Cidi), Cristina Contri docente IIS Cattaneo-Deledda, Graziamaria Pistorino segreteria nazionale Flc Cgil.

In particolare l’incontro del 19 dicembre è rivolto al personale docente e non docente degli Istituti Tecnici e Professionali, ai dirigenti scolastici, ma anche a chi si occupa di orientamento nella scuola secondaria di primo grado e alle famiglie degli studenti che frequentano il terzo anno, in considerazione del fatto che l’accelerazione imposta dal ministro Valditara rischia di anticipare i tempi della riforma già al prossimo anno scolastico.

Per la Flc ci sono molti limiti e insidie (come recita il titolo dell’incontro) in questa riforma che cambierà sostanzialmente l’impianto dell’istruzione tecnico-professionale riducendo da 5 a 4 anni il ciclo di studio, anticiperà già al secondo anno il PCTO (ex Alternanza Scuola Lavoro) e sempre dal secondo anno introduce attività di apprendistato. Riduce il monte ore delle materie di carattere generale come italiano, matematica e le materie linguistiche, a favore degli insegnamenti di indirizzo. “In sostanza una riforma che, nei fatti, subordina la scuola alle esigenze delle imprese – afferma Claudio Riso segretario Flc Cgil Modena (foto)Un percorso di studi che vincola gli apprendimenti al contesto economico del territorio, ma che non è assolutamente in linea con la necessità di una scuola che offra preparazione e conoscenze che permettano ai ragazzi di stare al passo con il dinamismo della globalizzazione e dei sempre più rapidi cambiamenti economici e sociali”.