Aborto libero, sicuro, gratuito e senza interferenze di stampo clericale. Per questo motivo, domenica 5 novembre dalle 10 alle 12 si svolgerà in p.zza Torre a Modena, una manifestazione promossa dalle associazioni femministe, transfemministe e altre associazioni e realtà del territorio.
Chiediamo alla cittadinanza di manifestare con noi per ribadire con forza che: chi si reca al Policlinico per una interruzione di gravidanza ha già fatto un percorso previsto dalla legge 194. Non può quindi imbattersi in dissuasori molesti e colpevolizzanti. Quella dell’ospedale è un’area sensibile e questa è violenza. Aborto libero sicuro e gratuito significa molte cose: libero perché autodeterminato, sicuro perché fatto da personale sanitario, gratuito perché dentro al Servizio Sanitario Nazionale. La legge 194 è piena di compromessi, ma garantisce, almeno sulla carta, tutte queste cose. Dunque basta all’obiezione di coscienza selvaggia che ne impedisce in molte parti d’Italia l’applicazione. E, a questo punto, giù le mani dalla legge 194.
Nessuno uccide “bambini”, come affermano gli esorcisti davanti all’ospedale. L’Italia è uno stato laico e così le sue leggi: basta a pesanti presenze e pressioni per dissuadere le donne e le persone che chiedono un’interruzione di gravidanza. C’è la legge 194, ci sono le reti sul territorio (non dentro alle strutture sanitarie), c’è un enorme discorso di prevenzione e di sostegno da fare. C’è soprattutto il diritto all’autodeterminazione. Fuori il clericalismo militante dagli ospedali, dai consultori, e dalla legge 194.
Abbiamo scelto il 5 novembre perché coincide con l’ultimo giorno di “preghiera” davanti al Policlinico di Modena della cosiddetta “40 giorni per la vita”, l’ennesima maratona contro la legge 194, fatta di scongiuri e preghiere che vogliono dissuadere e umiliare le donne e le persone che accedono a un’interruzione di gravidanza e che vogliono esercitare il diritto all’autodeterminazione.
La cittadinanza è invitata a partecipare portando cartelli con scritte colorate e con il retro rosso e la scritta: Stop alla violenza patriarcale.
Il comitato promotore della manifestazione è composto da: Arci Modena, Arcigay Modena “Matthew Shepard”, Casa delle Donne contro la violenza, Centro Documentazione Donna, Cgil Modena, Differenza maternità, Donne nel Mondo, Gruppo Donne e Giustizia, Gruppo V-Day Castelfranco Emilia, Nonunadimeno Modena, Uaar Modena, Udi Modena.