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Nel primo semestre del 2023 aumentano del 3,9% i lavoratori a tempo indeterminato rispetto al 2022

Nel primo semestre del 2023 aumentano del 3,9% i lavoratori a tempo indeterminato rispetto al 2022«Constatare che il numero di cedolini elaborato dalla nostra associazione nel mese di giugno 2023 ha registrato un +3% rispetto allo stesso periodo del 2022 è confortante, perché significa che, perlomeno per quanto riguarda il campione di imprese associate analizzato, è aumentato il lavoro ed è cresciuta l’occupazione. Siamo fiduciosi per il futuro, consapevoli che la strada da percorrere sia lunga e tortuosa». Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, guarda con positività l’analisi svolta dall’ufficio studi dell’associazione su un campione di quasi 30mila imprese associate per analizzare l’andamento occupazionale delle attività.

Come emerge dai dati, nel primo semestre 2023 cresce il numero di lavoratori a tempo indeterminato, che rappresentano l’83% del totale occupati del campione, registrando un +3,9% rispetto ai primi sei mesi del 2022. Aumenta in maniera più decisa il numero di lavoratori a tempo determinato (il 17% del campione), che segna un +10,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente. La componente maschile (il 58,6% degli occupati del campione) vede nel primo semestre 2023 un +4,2% mentre la componente femminile (il 41,4% del campione considerato) registra un marcato +6,2%. Cresce dell’11,7% il numero di lavoratori con diploma rispetto al primo semestre 2022 e con laurea (+6,4%).

Per quanto riguarda il numero di ore lavorate, sempre all’interno del campione di imprese associate analizzato, il primo semestre 2023 supera del 4,7% le ore lavorate nel corso dei primi sei mesi del 2022. Sviscerando il dettaglio settore per settore, il comparto alloggio e ristorazione registra un notevole rimbalzo rispetto all’anno precedente con un +14,2% rispetto al primo semestre 2022. In particolare, le attività della ristorazione vedono un aumento del 13,7%. Il manifatturiero vede un +4,8% rispetto al primo semestre 2022 in linea con la crescita del campione complessivo (+4,7%). Nel dettaglio, vedono un incremento superiore alla media del campione le imprese della fabbricazione di prodotti in metallo e della fabbricazione di macchinari ed apparecchiature (rispettivamente +7,5% e +6,2%). Considerando il comparto Moda nel suo complesso si osserva un aumento del 4,2% delle ore lavorate.

Prendendo in esame i primi sei mesi del 2023, nelle micro imprese con meno di 5 dipendenti le ore lavorate crescono dello 0,6% rispetto allo stesso periodo 2022. Le ore lavorate nelle micro imprese con 5-9 dipendenti registrano un +1,1%. Le piccole imprese con 10-19 addetti vedono una crescita dell’1,6%, mentre le medie e grandi imprese con 50 dipendenti o più, hanno visto aumentare dell’8,9% le ore lavorate rispetto al primo semestre 2022, trainate principalmente dalle grandi imprese con oltre 250 dipendenti.

«Dati estremamente positivi – conclude il presidente Lapam Confartigianato, Giberto Luppi – ma che vanno sostenuti dai rappresentanti politici. Le misure adottate in questi primi mesi di operato dal Governo stanno avendo un effetto positivo, ma c’è ancora molto da fare per continuare a mantenere uno standard elevato di servizi e prodotti. Sappiamo benissimo come, da un giorno all’altro, le nubi possano diventare sempre più minacciose, lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle in questi anni di Covid, guerra, inflazione e prezzi schizzati alle stelle. Per questo dobbiamo lavorare tutti per investire sempre di più nel futuro e nella sostenibilità, in un’ottica di salvaguardia del pianeta. Per fare ciò, le nostre imprese devono essere supportate da interventi decisi e strutturali da parte di coloro che hanno le possibilità di affiancare e aiutare le imprese del nostro territorio, che traina l’economia dell’intero Paese, per sostenerle in questo percorso di transizione digitale, economica e sociale».