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Analisi Lapam, Modena città: nel 2022 tasso occupazionale under 35 +4,7 pp rispetto al 2021

Analisi Lapam, Modena città: nel 2022 tasso occupazionale under 35 +4,7 pp rispetto al 2021Con un indice pari a 731, Modena si piazza sesta nella speciale classifica sulle province italiane più “Amiche dei giovani”, dietro a Cuneo, Bergamo, Vicenza, Treviso e Lecco. La città della Ghirlandina è la prima tra le province dell’Emilia-Romagna in questa speciale graduatoria nazionale. È quanto conferma una ricerca effettuata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato che ha realizzato un focus sugli under 35 modenesi, analizzando peso delle aziende gestite da imprenditori rientranti in questa fascia d’età, tasso di occupazione negli anni e i contratti stabili offerti agli under 30.

Sviscerando i dati nel dettaglio, emerge che il 7,4% del totale delle imprese presenti nell’area modenese è gestito da under 35. Il tasso di occupazione 15-34 anni è pari al 53,6%, in crescita di 4,7 punti percentuali rispetto al dato del 2021 e di 0,9 punti percentuali rispetto al 2019 (anno pre crisi pandemica).

Nel 2022, dato più aggiornato, sono stati assunti con contratto di apprendistato 5.937 giovani, su un totale di 44.365 assunzioni. Il 23,8% degli under 30 ha ricevuto un’offerta di contratto stabile. Di particolare interesse anche il dato che fotografa la domanda di lavoro delle imprese di giovani under 30, pari al 31,8%.

«La nostra città crede nei giovani – dichiara Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato – e questo fa ben sperare in ottica futura. Noi di Lapam, e anche molte imprese associate, stiamo investendo risorse umane e tempo nel formare gli studenti, andando nelle scuole con i nostri esperti e con testimonianze dirette di imprenditori. Come evidenzia l’analisi del nostro ufficio studi, il dato di tirocini e stage nel territorio è pari al 16,5%, mentre nel 9,8% dei casi si instaura una collaborazione grazie al pcto. Dobbiamo incrementare questi dati e, soprattutto, limare quello dei NEET, ossia i giovani che non studiano e non lavorano, che nel 2022 si è attestato al 17,9%».