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Fismo Confesercenti Modena: saldi estivi al via il 6 luglio, ma l’estate non c’è

Fismo Confesercenti Modena: saldi estivi al via il 6 luglio, ma l’estate non c’èParte dal prossimo 6 luglio la stagione estiva degli sconti anche nella provincia di Modena, ma l’estate non si è ancora vista: “L’avvio dei saldi è una data molto attesa sia dai commercianti che dai consumatori – spiega Roberta Simoni, Presidente FISMO (Federazione Italiana Settore Moda) Confesercenti Modena – perché consente ai consumatori di acquistare prodotti che magari desiderano da tempo a un prezzo scontato e di supportare le imprese del commercio del territorio”. Quest’anno, però, il momento è particolarmente delicato per i negozianti: le condizioni meteo avverse degli ultimi mesi hanno di fatto inciso sul ciclo primaverile delle vendite nel comparto dell’abbigliamento e delle calzature frenando la vendita del campionario estivo, a causa di pioggia e basse temperature.

Per questo FISMO nazionale ha chiesto ufficialmente all’onorevole Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni, di spostare la data di inizio dei saldi almeno al 21 luglio. “Far partire le vendite di fine estate quando la stagione non è praticamente ancora iniziata è dannoso soprattutto per le attività di minori dimensioni – sottolinea Roberta Simoni – In questa situazione l’avvio delle vendite di fine stagione rischia di seguire di pochissimo o addirittura di precedere l’inizio dell’estate metereologica, costringendo di fatto i negozi di abbigliamento a mettere “in saldo” l’intero magazzino estivo senza avere avuto la chance di porre in vendita i capi di abbigliamento al prezzo normale”.

Migliaia di imprese del settore moda sono attualmente in difficoltà: continuano a perdere quote di mercato significative sia a causa del cambiamento climatico, sia perché le grandi piattaforme online continuano indisturbate a operare senza controlli, vanificando di fatto i saldi, che costituiscono un appuntamento economico importante per le imprese tradizionali della moda. “Occorre iniziare un percorso nuovo a tutela delle imprese del settore moda italiano – conclude Simoni – e ciò è possibile solo con una presa di posizione netta a livello nazionale”.