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Alluvione Emilia-Romagna: monitoraggio con i droni del CER per mappare le acque non smaltite e i punti più a rischio

Alluvione Emilia-Romagna: monitoraggio con i droni del CER per mappare le acque non smaltite e i punti più a rischioCompletate le manovre eccezionali di inversione del corso del Canale, che hanno consentito di far defluire le acque dalle zone allagate nell’alveo del fiume Po, il CER prosegue nell’operatività di supporto ingegneristico e pratico alla gestione dell’alluvione mettendo in campo il suo contributo tecnico-scientifico per il monitoraggio delle condizioni e l’identificazione di soluzioni efficaci per far fronte all’emergenza.

Su mandato della Prefettura di Ravenna, in collaborazione con il Consorzio di bonifica della Romagna e Italdron i ricercatori di Acqua Campus CER-ANBI, attraverso l’uso combinato di droni con tecniche di fotogrammetria e telerilevamento, hanno completato la mappatura di un’estesa area nel Ravennate, così da stimare i volumi di acqua ancora in circolazione e identificare le zone più sensibili dal punto di vista geomorfologico. I dati raccolti hanno infatti permesso di creare un modello digitale del terreno generando così una mappa in tre dimensioni del territorio ora a disposizione degli enti competenti l’emergenza e in particolare dei Consorzi di bonifica della Romagna e della Romagna Occidentale che, da giorni, si stanno prodigando per allontanare le acque dalle aree di competenza, a difesa dei territori e a tutela delle comunità.

La stessa tecnologia è inoltre in uso lungo l’asta principale del CER per consentire al personale tecnico di identificare eventuali danni che le esondazioni dei torrenti appenninici possono aver causato sulle lastre e nelle arginature del Canale.

[Foto: immagine delle aree alluvionate mappate dai tecnici di Acqua Campus CER-ANBI con i droni di Italdron]