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Ex Mercato Bestiame di Modena, ok al nuovo piano per rigenerare l’area

Ex Mercato Bestiame di Modena, ok al nuovo piano per rigenerare l’area
Una vista dall’alto di come potrà diventare il comparto dell’ex Mercato Bestiame

È caratterizzata da un aumento della dotazione di verde e degli interventi pubblici, anche grazie alle risorse del Pnrr, la rigenerazione dell’area dell’ex Mercato Bestiame di Modena, tra strada Canaletto sud, via del Mercato e via Finzi.
Con l’approvazione da parte del Consiglio comunale del Piano particolareggiato di iniziativa pubblica in variante agli strumenti urbanistici, infatti, sono state definite le nuove destinazioni con le attività pubbliche che raggiungono il 66,5 per cento del comparto: accanto al Data Center già attivo ci saranno il nuovo Centro per l’impiego, la Casa delle idee digitali, l’Hub intermodale, la Piazza verde, la Scuola innovativa, il Parco dell’inclusività e alloggi in Edilizia residenziale sociale. Il 33,5 per cento dell’area sarà riservata a interventi privati, con edilizia residenziale (compreso il cosiddetto rotore), una casa residenza per anziani e un impianto di teleriscaldamento.
Il provvedimento, illustrato nella seduta di mercoledì 5 aprile dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, aggiorna il precedente Piano particolareggiato risalente ai primi anni del 2000 e conferma il prioritario interesse pubblico alla sua attuazione, che al momento si attesta al 39 per cento. A favore della delibera, che dà il via libera definitivo al Piano oltre che alle controdeduzioni alle osservazioni pervenute, si sono espressi Pd, Verdi, Modena civica e Sinistra per Modena; astenuti Gruppo indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa popolare, Modena sociale, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia.
Dopo l’adozione da parte del Consiglio dello scorso settembre, ha preso il via la Conferenza dei servizi ed è stato pubblicato il Piano aprendo il periodo di presentazione delle osservazioni, a seguito del quale la Conferenza si è chiusa positivamente. Con l’approvazione del Consiglio comunale, sono state accolte le prescrizioni, che verranno sviluppate nella fase di progettazione esecutiva.
Con il nuovo Piano aumentano, rispetto alle precedenti previsioni, le zone verdi (da 35.500 a 47.700 metri quadrati) e le dotazioni pubbliche, mentre si riducono ulteriormente le aree di attuazione privata (scendono a 46 mila metri quadri) e la capacità edificatoria si assesta a 58 mila metri quadri, a fronte di un’area di complessivi 138 mila metri quadri. La dotazione di verde pubblico, in particolare, sarà di quasi 25 mila metri quadri, a cui si aggiungono oltre 5,4 mila metri di verde scolastico e il verde privato (17.600 metri quadrati). Nell’area è previsto un sistema di zone e percorsi pedonali per circa 17.800 metri quadrati e dorsali e ciclabili principali per 2.200 metri lineari. Sono previsti complessivamente 726 posti auto interni al comparto e 176 posti auto esterni su strada già esistenti.
Complessivamente, il numero di alloggi previsti, che già nel 2019 era stato portato da 660 a 491, ora si riduce a 381 (155 dei quali già realizzati), di cui 68 di Edilizia residenziale pubblica, e si inseriscono nel comparto nuove funzioni private ma di valenza pubblica come una nuova Casa residenza per anziani, destinata alle persone non autosufficienti e a offrire servizi anche per i residenti, e una struttura socio-assistenziale per altre categorie.
Molti degli interventi pubblici dell’area rientrano tra i progetti del Pinqua (il Piano per la qualità dell’abitare finanziato dal Pnrr), tra i quali il Parco dell’inclusività, di quasi 7,5 mila metri quadrati, un ambiente caratterizzato da un elevato mix sociale e funzionale attraverso l’inserimento di funzioni rivolte alle varie tipologie di utenti, dall’infanzia alla terza età; la Piazza verde, di 2 mila metri quadrati, luogo di ritrovo e di aggregazione posto tra l’edificio della Casa delle Idee digitali e quello del Centro per l’Impiego caratterizzato da un manto erboso in piena terra intervallato da percorsi e alberature con elementi di arredo urbano con l’uso di materiali derivanti dal riciclo; l’Hub di scambio intermodale, costituito da un parcheggio per circa 70 autovetture, idoneo alla predisposizione di copertura di ombreggiamento con sistemi fotovoltaici, completato da un deposito protetto per biciclette e monopattini elettrici, punti di ricarica per cicli e auto, ciclofficina self-service, mobility smart station sul trasporto pubblico e punti di attesa per il servizio taxi e trasporto condiviso; il nuovo Centro per l’impiego con la riqualificazione dell’edificio ex Stallini già in corso. Tra gli interventi pubblici con altre fonti di finanziamento, la Casa delle idee digitali, per una superficie di oltre 2.800 metri quadrati, e la Scuola innovativa, che sarà sede di tre sezioni della scuola dell’infanzia e di 10 sezioni di scuola primaria.
L’attuazione del comparto si integra con gli interventi già effettuati con la precedente pianificazione, con le novità introdotte con il Progetto Periferie, dalla viabilità al Data Center, e con lo sviluppo dell’area dell’ex Consorzio agrario (progetto Esselunga).

 

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Il dibattito che ha preceduto l’approvazione della delibera, senza voti contrari, sulla rigenerazione dell’area dell’ex Mercato Bestiame di Modena, è stato aperto da Diego Lenzini (Pd) che ha sottolineato il valore politico del documento: “È il cuore di ciò che sta accadendo nell’area nord della nostra città, per troppo tempo ferma”. Il consigliere ha quindi specificato che “è in corso un’imponente rigenerazione pubblica di quel quadrante, frutto di una visione che dà risposte precise ai bisogni dei cittadini”.

“Con soddisfazione vediamo riqualificare parti della città altrimenti abbandonate”: sono le parole di Paola Aime (Europa Verde-Verdi) per spiegare il voto a favore della delibera. Tuttavia, la consigliera ha condiviso perplessità sul numero dei parcheggi: “È troppo elevato; questo dimostra la fragilità del nostro trasporto pubblico locale e le difficoltà ad abbandonare modelli progettuali ancora troppo auto-centrici”.

Motivando l’astensione del proprio gruppo, Giovanni Silingardi (M5s) ha condiviso i timori per un progetto che non può essere svincolato dal contesto in cui si trova: “Prevediamo il transito di migliaia di veicoli al giorno”. Il consigliere ha quindi manifestato dubbi sull’effettiva efficienza del trasporto pubblico locale, in relazione a una riqualificazione “giusta, ma complessa che rischia di trasformarsi in un’occasione persa”.

Elisa Rossini (Fratelli d’Italia), sottolineando il “passaggio tecnico” della delibera, ha puntualizzato che “attualmente siamo in una fase di osservazioni e controdeduzioni che non comportano valutazioni di merito”. A questo proposito, la consigliera ha voluto motivare il proprio voto di astensione: “Ci sono controdeduzioni con osservazioni parzialmente accolte che ci lasciano perplessi”.