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Verso l’8 marzo, Lapam: “L’occupazione femminile è in crescita, ma c’è ancora da fare per ridurre il gap”

Verso l’8 marzo, Lapam: “L’occupazione femminile è in crescita, ma c’è ancora da fare per ridurre il gap”«È un segnale estremamente positivo constatare che l’occupazione femminile raggiunge buone percentuali in settori considerati da sempre prevalentemente “maschili”. Si tratta di un grande passo in avanti verso la riduzione degli stereotipi e verso una vera parità di genere, anche se molto è ancora da fare». Rita Cavalieri, presidente Gruppo Donne Lapam Confartigianato, esprime soddisfazione analizzando i dati forniti dall’ufficio studi Lapam riguardo al dato dell’occupazione femminile e della percentuale di donne sempre maggiore che decidono di intraprendere un percorso universitario nelle cosiddette materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Stando agli ultimi dati, analizzati dall’ufficio studi Lapam ed elaborati da AlmaLaurea di Unimore a fine 2021, i laureati presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia sono stati complessivamente 1640: nel 57,1% dei casi si tratta di studentesse. Analizzando più nel dettaglio le discipline STEM, si nota come si siano laureati 415 studenti, il 26,5% dei quali donne. Il dato sicuramente significativo riguarda il tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea: l’ultimo rilevamento disponibile evidenzia che ha trovato occupazione il 94,6% delle donne laureate nelle STEM. Un dato in crescita rispetto al 2020 di 2,5 punti percentuali e in aumento del 3,4% rispetto al 2012, il primo anno in cui è iniziata la raccolta dei dati per la rilevazione campionaria. La percentuale del tasso di occupazione femminile a 5 anni dalla laurea nelle materie STEM rimane sempre leggermente inferiore a quella maschile, ma con il tempo questa differenza si è assottigliata sempre di più: basti pensare che nel 2020 l’occupazione maschile a 5 anni dalla laurea era pari al 97,5% mentre quella femminile, come detto, al 92,1%. Nel 2021 invece il dato di quella maschile si è attestato al 95,9%, mentre quella femminile al 94,6%.

«Questi dati mostrano come le aziende abbiano voglia di inserire all’interno dei propri team figure femminili – prosegue la presidente del Gruppo Donne Lapam, Rita Cavalieri –. Quest’analisi genera fiducia in quelle ragazze che vogliono intraprendere percorsi in materie considerate prevalentemente maschili, offrendo uno sbocco professionale a tantissime studentesse che hanno la passione per le scienze, le tecnologie, l’ingegneria e la matematica».