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Educative di strada e di prossimità: attività per oltre 600 giovani modenesi

Educative di strada e di prossimità: attività per oltre 600 giovani modenesi
Copyright e autore dell’immagine Roberto Brancolini

Oltre 600 ragazzi raggiunti in poco più di un anno, 2.750 ore di operatività nel biennio e più di 3mila contatti all’Informagiovani da luglio 2021 a dicembre 2022. Sono solo alcuni dei numeri che “raccontano” i servizi coordinati dal Comune di Modena per la realizzazione sul territorio cittadino di interventi integrati di azioni educative di strada e di prossimità rivolti ai giovani. Le attività, che fanno riferimento alle fasce di età da 14 a 29 anni, sono al centro di un progetto iniziato lo scorso novembre e che proseguirà fino a dicembre 2024 e il cui sviluppo è stato affidato al soggetto privato Caleidos.

Il servizio si pone in continuità con le azioni già sviluppate in passato dall’Amministrazione comunale e ha l’obiettivo di rafforzare, con ulteriori risorse dedicate, le attività di presa in carico e il coinvolgimento dei giovani, a partire da quelli in situazioni e contesti di fragilità, su aree specifiche nel segno della promozione, del monitoraggio, della prevenzione e del presidio. Informare i ragazzi e le ragazze per orientarli verso percorsi educativi e formativi e il mondo del lavoro, anche con l’obiettivo di intercettare i ragazzi con minori opportunità economiche, culturali e sociali; individuare i contesti di disagio e accompagnare nei servizi socio-sanitari e nei centri di aggregazione i giovani che si trovano in queste situazioni; fare prevenzione contro l’abuso di alcol e droghe, pure in relazione all’incidentalità stradale, sono infatti i principali servizi al centro del progetto che ha un valore di 72.800 euro, come è stato illustrato anche nella seduta della commissione consiliari Servizi che si è svolta nel pomeriggio di mercoledì 22 febbraio alla presenza pure dell’assessore alle Politiche giovanili Andrea Bortolamasi, dell’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli e di alcuni dirigenti dell’Azienda Usl.

Come spiega l’assessore Bortolamasi, “presa in carico, prossimità e ascolto sono le parole chiave di questi interventi. Una rete che unisce diversi settori dell’Amministrazione, l’Ausl e diversi altri soggetti con l’obiettivo di fornire servizi a ragazzi e ragazze, ascoltando, accogliendo le loro fragilità e intervenendo anche nei confronti delle famiglie. Vogliamo una comunità che, a partire dalle generazioni più giovani, non lasci indietro nessuno e che supporti e aiuti le fasce più deboli”.

Nel precedente biennio, da ottobre 2020 a ottobre 2022, l’attività di strada si era articolata in 71 servizi in città e 3.500 giovani contattati (con 2.300 mascherine e 1.700 preservativi distribuiti). Nel contesto della ripartenza post-Covid sono state organizzate, quindi, le nuove azioni: nel periodo novembre 2022 – febbraio 2023 le “uscite” sono state 14, con 139 giovani raggiunti, di cui la maggior parte con età media di 16 anni intercettati nei principali spazi di aggregazione del centro storico e nell’area della stazione delle corriere. Nello stesso trimestre sono stati effettuati 41 interventi, finalizzati prevalentemente al progetto sulla sicurezza stradale, alla diffusione della YoungERcard e alla promozione del Servizio civile.

Ampliando l’orizzonte temporale, da gennaio a dicembre 2022 i servizi sono stati 65 con 504 giovani raggiunti (di cui 333 della fascia di età 13-17), in centro storico, in piazza Rossa, nei parchi Amendola e XXII aprile, nei quartieri Crocetta e Sacca e nelle frazioni Quattroville e Tre olmi. In parallelo, da aprile a dicembre 2022 per il progetto “Buonalanotte” di prevenzione all’abuso di alcol e dell’incidentalità stradale sono stati effettuati 14 interventi di sensibilizzazione per il “divertimento consapevole” con 475 giovani raggiunti anche per effettuare il test con l’etilometro (e il 57 % dei ragazzi era oltre i limiti), mentre nell’ambito del piano “Alleanze territoriali per la prevenzione del consumo di sostanze stupefacenti” sono stati contattati 337 giovani anche con l’intento di sensibilizzarli sui rischi legati alle droghe.

I percorsi di educativa di strada e di prossimità non si limitano, comunque, ai temi delle devianze e dei comportamenti a rischio ma rientrano ad ampio raggio nell’ambito delle Politiche giovanili del Comune, rinnovate nelle linee guida nell’estate 2021 col fine di contribuire a rendere Modena sempre più “a misura di giovani”, costruendo cioè la città del futuro col contributo delle nuove generazioni e mettendo al centro la partecipazione, il lavoro e il sociale. Attraverso i percorsi di educativa di strada è stata favorita, quindi, la partecipazione di ragazzi e ragazze ai bandi di Servizio civile regionale, universale e digitale (22 giovani volontari coinvolti nel progetto “Impariamo insieme”, sei nel programma “Modena digital” e 48 nelle azioni “I care” e “Comunità resilienti”). Allo stesso modo, l’autonomia abitativa è stata incentivata con diversi progetti tra cui “Antenne”, l’iniziativa sperimentale attraverso cui 28 ragazzi effettuano attività di volontariato sul territorio a fronte della possibilità di alloggiare con un affitto agevolato in alcuni appartamenti messi a disposizione dall’Amministrazione comunale nel complesso R-Nord.

I temi del lavoro, infine, sono stati approfonditi anche grazie agli strumenti dell’Informagiovani, rinnovato l’anno scorso per adeguarlo alle dinamiche “digital” (e ribattezzato 4.0) per renderlo sempre più centrale nella rete di informazione e orientamento volta alla ricerca di un’occupazione e, più in generale, per le Politiche giovanili dell’Amministrazione. Nel 2022, infatti, i contatti registrati dalla struttura collocata sotto i portici di piazza Grande sono stati 2.398, da cui sono scaturiti 266 appuntamenti. La maggior parte degli accessi, 1.225 l’anno scorso, hanno riguardato appunto i temi del lavoro.

Approfondimenti online sul sito www.comune.modena.it/informagiovani.

PIÙ INFORMAZIONE SU ALCOL E DROGHE

Sono soprattutto minorenni, esprimono diffidenza verso alcune realtà istituzionali e risultano poco informati sui rischi legati all’assunzione di alcol e droghe e sui temi della sessualità. È il profilo dei “gruppi”, in alcuni casi “compagnie”, di giovani modenesi che emerge dalle attività di educativa di strada e di prossimità in corso a Modena.

Dal punto di vista della composizione, i gruppi con cui hanno interagito gli operatori sono a prevalenza maschile, hanno un’età compresa tra 14 e19 anni, con una netta prevalenza di preadolescenti, e si presentano di nazionalità mista: non solo italiani, infatti, ma anche ragazzi e ragazze le cui famiglie sono originarie dell’Albania, dei Paesi dell’Europa e delle Filippine.

Per quanto riguarda il rapporto con il territorio e la comunità, dall’analisi sui gruppi giovanili emergono un senso di frustrazione verso gli interventi di presidio del territorio che vengono percepiti come “volti a disincentivare le possibili aggregazioni”, come è stato sottolineato nella commissione consiliare Servizi dedicata al tema, e una diffidenza nei confronti delle figure sentite come istituzionali. Esiste una difficoltà quindi, ad accettare proposte e iniziative viste come “calate dall’alto”. In parallelo, le ragazze affermano di provare un senso di insicurezza in alcune zone della città.

Nella percezione dei ragazzi, infatti, gli adulti tenderebbero a considerarli come soggetti da “presidiare e contenere”, piuttosto che come risorse da valorizzare, e al tempo stesso verrebbero “sottovalutate” le problematiche che i ragazzi vivono. Da qui la richiesta di spazi in cui aggregarsi “per svolgere attività ludiche, ricreative e artistiche”, ma anche solo dove relazionarsi con altri coetanei, espressa dai giovani durante i colloqui. Luoghi dove i ragazzi, oltre a divertirsi e partecipare a iniziative di registro culturale, potrebbero anche incontrare figure da cui ricevere maggiori e  più precise informazioni sulle tematiche di loro interesse.

 

DIALOGO E CURA CON I SERVIZI SOCIALI

Ci sono anche gli interventi e i progetti multidisciplinari dei Servizi sociali e del Centro per le famiglie dedicati a migliaia di giovani modenesi tra le varie attività legate ai percorsi di educativa di strada e di prossimità in corso sul territorio, come previsto da un gruppo di lavoro istituito nel 2022 dall’Amministrazione comunale. Il tavolo di confronto ha l’obiettivo di favorire salute e gli stili di vita sani di ragazzi e ragazze, anche contrastando le dipendenze e i comportamenti a rischio, come è stato sottolineato nella commissione consiliare Servizi dedicata al tema.

I Servizi sociali, in particolare, contribuiscono sia con azioni preventive sia con interventi di cura a fronte di situazione di disagio, nell’ambito di una rete locale che coinvolge non solo il Comune ma anche i diversi soggetti, attivi sul territorio, che interagiscono a vario titolo con le fasce giovanili della popolazione.

Gli interventi preventivi, per un importo economico di circa 500mila euro, sono rivolti a genitori e ragazzi soprattutto all’interno degli ambienti scolastici e si sviluppano nel “Progetto per i genitori di gruppo nelle scuole” incentrato sul confronto sugli stili educativi dei genitori e su consulenze individuali psico-pedagogiche a loro dedicate (400 partecipanti), nel “Progetto sportelli psicologici nelle scuole” (sulla base di una convenzione con gli istituti,  scuole medie e  superiori, l’Amministrazione contribuisce a coordinare e a co-finanziare questo intervento che finora ha riguardato 1.278 ragazzi), nei percorsi negli istituti sul cyberbullismo e contro le forme di prevaricazione (circa mille partecipanti) e nel servizio di medi-educatore in tre scuole modenesi che ha anche competenze di mediazione dei conflitti tra pari e con l’istituzione scolastica (9.421 ragazzi, genitori e insegnanti).

Fuori dalle scuole la prevenzione viene sviluppata nei centri aggregativi (doposcuola e progetti con le associazioni che fanno riferimento al Centro per le famiglie, 300 partecipanti), nei percorsi di mediazione familiare e intrafamiliare per genitori separati o in via di separazione (609 partecipanti), attraverso lo sportello di prevenzione e cura contro il gioco d’azzardo patologico (1.537 cittadini), nei progetti di accoglienza “leggera” come “Un bambino per amico” e di affido culturale (20 bambini) e nei servizi di mediazione in strada che, assieme con l’educativa di strada, si pongono l’obiettivo di creare spazi comunicativi con i ragazzi nei luoghi aggregativi (2.844 giovani).

Gli interventi di cura, il cui valore complessivo ammonta a 2,5 milioni di euro, sono innanzi tutto di carattere educativo. Nel dettaglio, si articolano nel “Progetto tutor” che prevede interventi educativi a sostegno dei ragazzi a rischio di ritiro sociale (14 ragazzi coinvolti), nei sostegni educativi a domicilio sugli adolescenti in carico ai Servizi sociali (227 minori), nei percorsi di “Educativa giovani adulti” per 38 ragazzi) e nel progetto “Cantiere scuola”, dedicato ai ragazzi in obbligo scolastico che propone percorsi curriculari alternativi a quelli scolastici in accordo con le scuole per ragazzi con difficoltà comportamentali (180 ragazzi).

In parallelo, le azioni con finalità di protezione e riabilitativi si articolano nell’attività dei Centri semiresidenziali e residenziali per minori (400 ragazzi ospitati), negli affidi extrafamiliari (sei giovani all’anno), nei percorsi laboratoriali-educativi per adolescenti con manifestazioni psicopatologiche (circa 40 ragazzi) e nei progetti di giustizia riparativa per ragazzi che hanno manifestato comportamenti devianti (15 ragazzi coinvolti nei primi due percorsi) come, per esempio, i laboratori di “urban art”.