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Modena città interculturale a partire dalla lingua

Modena città interculturale a partire dalla lingua
Da sx: Giacomini, Vescovo Castellucci, ass. Pinelli e ass. Baracchi per la firma di Accordo e Protocollo

Un Accordo per la promozione della lingua come strumento interculturale tra i soggetti attivi nell’insegnamento volontario dell’italiano e nella promozione delle lingue madri, con l’obiettivo di implementare pratiche, proposte, attività e un Protocollo d’intesa per l’integrazione dei percorsi di italiano offerti da Centro provinciale per l’Educazione degli adulti di Modena e rete delle associazioni locali.

Approvati dalla Giunta comunale, Accordo e Protocollo d’intesa sono stati sottoscritti mercoledì 22 febbraio in Municipio dalle assessore alle Politiche sociali, Integrazione e Agenzia Casa Roberta Pinelli e all’Istruzione, Formazione e Pari opportunità Grazia Baracchi, dal vescovo dell’Arcidiocesi Modena – Nonantola don Erio Castellucci, dalla dirigente scolastica del Cpia1 Viviana Giacomini e dai rappresentanti di diverse associazioni attive a livello locale.
I due atti costituiscono un ulteriore passo avanti per Modena Città Interculturale. Dal 2019, con l’adesione al Network delle Città Interculturali del Consiglio d’Europa, il Comune di Modena ha avviato infatti un percorso che ha l’obiettivo di rendere l’intercultura un asse strategico e trasversale nelle politiche dell’amministrazione. Entro questa cornice ha preso avvio il lavoro sulla lingua promosso insieme ai soggetti attivi in città nell’insegnamento volontario dell’italiano e nella promozione delle lingue madri. Per le persone con diversi background geoculturali che vivono in Italia, l’apprendimento dell’italiano costituisce un passaggio essenziale per l’inserimento nel tessuto sociale e al tempo stesso fondamentale per la costruzione comune di una società interculturale impegnata a riconoscere le istanze di tutti. Allo stesso modo, la promozione delle tante lingue madri rappresenta il riconoscimento della diversità come ricchezza, in linea con le indicazioni del Consiglio d’Europa.
L’accordo è promosso, oltre che da Comune e Cpia, anche da Casa delle Culture, Crid Centro di Ricerca Interdipartimentale sulle Discriminazioni Unimore, Arci Milinda, Officina Windsor Park, Caritas-Rete Scuole Penny Wirton e dalle associazioni Città&Scuola, Porta Aperta, Casa delle Donne contro la violenza, Moschea di via Suore, Casa della Saggezza Misericordia e Convivenza, Tefa Colombia, Nuova Generazione APS. Ed è aperto all’adesione di ulteriori associazioni impegnate sul tema.
Si propone, in particolare, di istituire un tavolo di confronto permanente e di realizzare percorsi di formazione e interscambio per chi è impegnato nell’insegnamento della lingua. Un’attenzione particolare, inoltre, è rivolta al dialogo attivo e sistematico con le persone con diverso background geo-culturale, le scuole di ogni ordine e grado, il Memo Multicentro Educativo, il Centro per le Famiglie, i Poli del Servizio Sociale Territoriale; alla promozione dell’educazione bilingue alla luce del nuovo e complesso contesto multiculturale; a mettere in rete le esperienze e a promuovere iniziative comuni.
Da quest’impegno condiviso è anche scaturito il “Protocollo di intesa per lo svolgimento dei percorsi di italiano L2 integrati” tra gli assessorati alle Politiche sociali e all’Istruzione, il Cpia 1 e diverse organizzazioni che si occupano dell’insegnamento dell’italiano. L’obiettivo è arrivare a condividere un’offerta formativa efficace con percorsi che integrano la formazione proposta dal Cpia con quella non formale offerta dai soggetti aderenti: Caritas diocesana modenese, associazioni Casa delle donne, Casa della Saggezza, Tefa Colombia, Officina Progetto Windsor.
In particolare, le parti si impegnano a realizzare incontri di coordinamento e programmazione e ad offrire la possibilità di frequentare una parte del percorso formativo all’interno del Cpia e il rimanente 50 per cento come attività non formale proposta dalle associazioni che sono in grado di avvicinare più facilmente le persone.

L’ITALIANO A PORTATA DI TUTTI

La lingua serve a comunicare, dialogare, entrare in relazione con gli altri e al tempo stesso è in continua evoluzione, portatrice di concezioni del mondo e valori. In questo senso assume un ruolo importante anche la promozione delle lingue madri, come forma di riconoscimento sociale e culturale e promozione della diversità.

A Modena sono quasi 3mila i cittadini stranieri che, suddivisi in circa 280 gruppi, nell’anno scolastico 2021/2022 hanno frequentato i corsi di italiano L2 del Centro provinciale per l’istruzione adulti di Modena. L’anno precedente furono 2.637 e 3.745 quello prima. I corsi, articolati in 100 ore per il livello A1 e 80 ore per il livello A2 sono rivolti a persone adulte straniere che hanno la necessità conseguire un titolo di studio di scuola secondaria di primo grado o di acquisire competenze linguistiche in italiano.

A questi corsi si aggiungono molteplici proposte formative offerte a titolo volontario da numerose associazioni e realtà attive a livello locale nell’insegnamento della lingua italiana. In alcuni casi si tratta di corsi, in altri di lezioni frontali singole o a piccoli gruppi. Molte proposte sono rivolte a adulti, altre a ragazzi delle scuole superiori o a bambini di primarie e medie; altre ancore agli utenti dei progetti delle cooperative che li sostengono oppure sono riservate a donne sole o con bambini piccoli. La flessibilità è infatti un elemento caratterizzante della gran parte di queste proposte ed è un aspetto molto importante per talune persone che li frequentano, come le mamme con figli piccoli che non sempre, per i carichi di cura, riescono a frequentare assiduamente il Cpia, mentre spesso le organizzazioni di volontariato offrono un servizio di baby sitter per i bimbi, che in certi casi possono restare in classe. Per altre persone frequentare presso un’associazione può essere più facile che avvicinarsi all’istituzione scolastica verso la quale si possono avere molti timori di ‘non riuscita’.

Le organizzazioni che erogano attività di alfabetizzazione a titolo volontario dal 2021 sono riunite nel Tavolo permanente nato nell’ambito del Programma Modena Città Interculturale, a cui prendono parte anche referenti dei settori Istruzione e Politiche sociali del Comune. Il Tavolo organizza anche occasioni di scambio e formazione sui temi del bilinguismo, sulle modalità di apprendimento della lingua e ha realizzato una mappatura dell’offerta territoriale dei corsi di italiano che integra offerte istituzionali e del volontariato. La pluralità di offerta che proviene dal mondo del volontariato è stata raccolta nella brochure “L’Italiano per tutti” realizzato dal tavolo di lavoro sulla lingua e distribuito presso i servizi del Comune per facilitare l’accesso alle proposte.

Il Protocollo tra Comune, Cpia 1 di Modena e organizzazioni per un’integrazione delle attività intende appunto riconoscere le ore di lingua italiana frequentate e documentate presso le associazioni, nell’ambito del monte ore totale richiesto dai diversi livelli di apprendimento. In tal modo, una volta accertato il livello raggiunto, la persona potrà poi concludere il percorso presso il Cpia, sostenendo anche un eventuale esame.