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Le imprese straniere spingono ancora la crescita in Emilia Romagna

Le imprese straniere spingono ancora la crescita in Emilia Romagna
Copyright: Meridiana Immagini – Autore: Samaritani Andrea

Alla fine del 2022 le imprese attive straniere in Emilia-Romagna hanno raggiunto quota 54.525 pari al 13,7 per cento del totale delle imprese regionali.

Rispetto alla stessa data dell’anno precedente sono aumentate di 1.333 unità (+2,5 per cento), ma con la conferma di un sensibile rallentamento.

Questo è quanto emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna.

Il confronto con il totale delle imprese regionali

Al contrario, le imprese non straniere hanno accentuato la discesa (-1,3 per cento, -4.490 imprese), che è risultata la più rapida dal 2015. La crescita delle imprese di nati all’estero ha quindi sensibilmente contenuto la riduzione della base imprenditoriale regionale.

Straniere femminili e giovanili

L’andamento delle imprese condotte da stranieri è assai diverso se si considerano due sottoinsiemi non disgiunti: le aziende di donne e quelle di giovani.

C’è un rallentamento rispetto alla forte crescita, ma restano in positivo (+2,8 per cento, +344 imprese) le imprese straniere femminili.

Anche l’incremento delle imprese straniere giovanili, trascinato dalle misure introdotte a sostegno delle costruzioni, ha avuto una decelerazione (+2,0 per cento, +163 aziende).

Il dato italiano e quelli regionali

Al termine del 2022 in Italia le imprese di stranieri sono risultate in leggera crescita (+0,6 per cento), mentre le altre imprese hanno confermato la loro tendenza negativa con un ulteriore accelerazione della flessione (-0,8 per cento) apparsa più rapida di quella regionale.

 

I settori di attività economica

La parte del leone è ancora delle costruzioni che sono ben 20.053 (+4,3 per cento). Nell’ampio aggregato dei servizi, che con 15.221 imprese in più registra un aumento del 3,1 per cento, l’apporto maggiore è giunto dal vasto insieme degli altri servizi diversi dal commercio.

Per quanto riguarda il commercio, che conta 12.911 imprese c’è sostanziale stabilità (+0,1 per cento) come per la manifattura che conta 5.393 aziende e accusa un lievissimo calo (-0,2 per cento).

L’agricoltura (+5,6 per cento) continua un percorso di crescita, anche se questo settore è ancora marginale per le imprese estere, che risultano essere 947.

La forma giuridica

La consistenza delle imprese straniere è legata soprattutto alle ditte individuali, che sono ben 42.340 (+1,0 per cento).

L’attrattività della normativa continua a determinare l’aumento delle società a responsabilità limitata semplificata (+13,8 per cento) che sono in totale 8.220, con l’effetto della riduzione delle società di persone (+1,0 per cento) che risultano 3.285. Stabile l’insieme delle imprese costituite sotto altre forme, ovvero cooperative e consorzi (-0,1 per cento) che è comunque residuale (680).