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Lapam Confartigianato: “Sul superbonus è prioritario sostenere le imprese associate”

Lapam Confartigianato: “Sul superbonus è prioritario sostenere le imprese associate”“Vogliamo sostenere le imprese associate che, a seguito delle tante modifiche intervenute alla normativa e della scelta di gran parte degli istituti bancari di sospenderne l’acquisto, rischiano di perdere i crediti d’imposta maturati per interventi collegati al Superbonus e ai bonus minori nel 2022”. Mauro Mingotti, responsabile dell’Area consulenza aziendale Lapam, illustra la scelta di Lapam Confartigianato, di riprendere ad acquistare – per le sole imprese associate – i crediti d’imposta per lavori eseguiti o in corso di ultimazione.

Un servizio già offerto dall’associazione che dal 2020, con l’entrata in vigore della normativa, ha avviato un servizio ad hoc a supporto di imprese e cittadini. Ora, dopo lo stop dettato dalle continue modifiche di legge, l’associazione dà il là ad una nuova fase.

“È una scelta obbligata. I crediti d’imposta non riscossi o a rischio di cessione non sono rimasti a carico dei condomìni e dei committenti di case uni o plurifamiliari, bensì alle imprese esecutrici che hanno applicato lo sconto in fattura. Questa situazione, già denunciata dalla nostra associazione, rischia di mettere definitivamente ko imprese sane che hanno ultimato i cantieri prima della fine dell’anno, ma ora rischiano di non trovare nessuno disposto ad acquistare i loro crediti”. Una situazione allarmante eppure non così rara. Nella sola Emilia Romagna, secondo gli ultimi dati ENEA pubblicati il 31 dicembre 2022, la maxi agevolazione edilizia ha ‘mosso’ investimenti – ammessi a detrazione – per quasi 5,4 miliardi di euro. In Italia la cifra complessiva raggiunge i 62,5 miliardi di euro.

“L’importo dei crediti fiscali che potranno essere acquistati dalla nostra associazione è proporzionato alla possibilità di compensazione degli stessi – conclude Mingotti -. Riteniamo però importante dare un segnale in un momento difficile che, tra le altre cose, coincide con l’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa. Una normativa che fissa paletti rigorosi che potrebbero peggiorare il rapporto tra banche e imprese”.