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Il no del Comune di Modena allo stralcio parziale sulle cartelle esattoriali

Il no del Comune di Modena allo stralcio parziale sulle cartelle esattorialiIl Comune di Modena non aderisce allo stralcio parziale degli interessi e delle sanzioni sulle cartelle esattoriali, che in prevalenza riguardano tributi locali e violazioni al Codice della strada, introdotto con la Legge di bilancio per i debiti del periodo 2000-2015 inferiori ai mille euro. Il Comune, comunque, precisa che i debitori possono comunque ottenere i medesimi benefici, in termini di riduzione degli importi da pagare, attraverso l’adesione alla definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione, dal gennaio 2000 fino al 30 giugno 2022. Anche questa opportunità è prevista dalla Legge di bilancio, al comma 231, mentre lo stralcio fa riferimento al comma 227.

Sono i principali contenuti della delibera con la quale il Consiglio comunale giovedì 26 gennaio ha approvato il cosiddetto diniego, nei termini previsti dalla stessa Legge di bilancio, sottolineando, come ha fatto l’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza l’esigenza di garantire equità tra i cittadini sugli aspetti fiscali e tributari, rispettando comunque gli equilibri di bilancio.
La delibera di diniego è stata approvata dalla maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa Verde-Verdi, Modena civica) e dal Movimento 5 Stelle con il voto contrario di Lega Modena e Forza Italia; astenuti Fratelli d’Italia, Modena sociale, Alternativa popolare, Gruppo indipendente per Modena.
I carichi iscritti a ruolo di importo inferiore a mille euro per il periodo 2000-2015 per il Comune di Modena ammontano a quasi 25 milioni di euro e la stima per gli eventuali stralci sulla base del comma 227 si assesta attorno ai quattro milioni e 400 mila euro, anche se l’impatto sul bilancio del Comune sarebbe ridotto visto che tuttora sono iscritti nella contabilità generale meno di 20 mila euro. L’assessore Cavazza, inoltre, ha sottolineato che lo stralcio parziale previsto dal comma 227, intervenendo solo su una parte del carico, non consentirebbe l’annullamento delle cartelle di pagamento, con la conseguente necessità di mantenere l’iscrizione contabile del credito, seppure in forma ridotta.
La definizione agevolata dei carichi prevista dal comma 231, invece, riconosce al debitore gli stessi benefici dello stralcio parziale, ma richiedendo il pagamento della quota capitale, oltre che delle spese di notifica e delle eventuali spese sostenute per le procedure esecutive, ha come conseguenza l’annullamento della cartella, a fronte del pagamento del residuo importo dovuto: è possibile rateizzarlo (fino a un massimo di 18 rate), con due rate da corrispondere nel 2023 e quattro ogni anno dal 2024.
“Con questa modalità, quindi, per il Comune – ha precisato Cavazza – si realizza sia l’incasso della quota capitale sia la possibilità di stralciare contabilmente le cartelle. E per il cittadino rimane comunque il beneficio della riduzione dell’importo, nella stessa misura che si otterrebbe con lo stralcio, mentre la limitazione dell’incasso alla sola parte capitale non incide sugli equilibri di bilancio dell’ente”.
La Legge di bilancio prevede che la delibera sul diniego debba essere approvata e comunicata all’agente della riscossione entro la fine di gennaio e che la notizia venga pubblicata sul sito internet istituzionale.